Giuseppe Remuzzi, direttore del'Istituto Mario Negri, è stato protagonista di una lunga ed interessante intervista a Libero. Il medico ha raccontato il modo in cui si sta evolvendo la situazione relativa al Covid dal punto di vista di chi vive la cosa dal lato clinico. Lo ha fatto provando anche a spiegare i motivi per i quali oggi sembra esserci fin troppa frammentazione nella comunità scientifica e perché a suo avviso l'aumento dei contagi degli ultimi giorni è un fatto positivo. Non si tratta di una provocazione, ma di una constatazione fatta su quelle che sono le sue idee basate su presupposti scientifici.
Remuzzi spiega le divisioni tra gli epserti
Il fatto che il Sars-Cov2 rappresenti un virus nuovo fa si che ancora oggi emerga grande frammentazione tra i medici e gli scienziati. A seconda della categoria esprimono un punto di vista su ciò che sta accadendo. Remuzzi prova a spiegare perché lo scenario delle opinioni si propone con divisioni così evidenti. "I medici - evidenzia - conoscono i malati, i virologi registrano che il virus circola ancora ed è vero, gli epidemiologi studiano le pandemie e cercano di capire cosa succederà. Quelli bravi di solito ci vanno vicino, ma poi ci sono quelli che, anche bravissimi, tendono ad esagerare". Secondo Remuzzi la situazione italiana è sotto controllo, racconta la sua esperienza di medico che lavora a Bergamo dove non arrivano malati da maggio e evidenzia il fatto che le terapie intensive in tutto il paese sono ormai sgombere da pazienti affetti da Covid 19.
Coronavirus: Remuzzi spiega perché l'aumento dei positivi è una buona notizia
Remuzzi, nel corso dell'intervista, specifica che la situazione è sensibilmente migliorata non solo perché oggi si è imparato a curarli. Secondo il medico il virus ha una carica diversa, tenuto conto che, stando a quanto starebbe avvenendo in Lombardia, si starebbe facendo fatica con i tamponi di adesso a "infettare le cellule in coltura".
Il bollettino quotidiano relativi alle individuazioni di nuovo positivi ha segnalato una crescita della curva negli ultimi giorni. Secondo Remuzzi, però, questo non deve contribuire ad incentivare l'allarmismo. Lo si evince dalle sue dichiarazioni in merito. "Non facciamoci - spiega - trarre in inganno dal numero di contagiati, che poi vuol dire persone con tampone positivo".
"Se salgano - evidenzia - è anche perché ora li sappiamo trovare. Questa è una buona notizia". Ed è significativa anche la notazione relativa a paesi che ne trovano ancor di più dell'Italia. "Forse - ammette Remuzzi li cercano ancora meglio di noi".
In sostanza per il direttore dell'Istituto Mario Negri sembra valere l'idea che se l'aumento dei positivi non corrisponde ad un aumento dei malati la cosa va vista con la tranquillità del fatto che si stanno cercando bene i soggetti infetti ed in alcuni casi questi sono portatori di una carica virale bassa.