Luigi Chiatti, conosciuto con il soprannome de "il mostro di Foligno" è ancora pericoloso e, per questo, dovrà rimanere sotto sorveglianza in Sardegna. A deciderlo è stato il giudice di sorveglianza del Tribunale di Cagliari. Chiatti è stato protagonista di due tra i più terribili fatti di cronaca nera dell'ultimo trentennio. Tra il 1992 e il 1993 uccise barbaramente Simone Allegretti, 4 anni, e Lorenzo Paolucci, 13 anni.

Il mostro di Foligno è ancora pericoloso

Nella giornata di ieri, mercoledì 9 settembre, è stata resa nota la decisione presa dal giudice di sorveglianza di Cagliari relativa alla permanenza di Luigi Chiatti presso la Residenza per l'Esecuzione delle Misure di Sicurezza (Rems) di Capoterra, ad una ventina di km di distanza dal capoluogo.

Secondo il magistrato, il mostro di Foligno è ancora socialmente pericoloso e, dunque, non può lasciare l'unità operativa istituita dalla legge numero 81 del 2014, in seguito al definitivo superamento degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari (OPG) e atta ad ospitare pazienti psichiatrici autori di reati penali.

Come previsto dal nostro ordinamento, la pericolosità di Chiatti viene valutata ogni due anni, ma come hanno sottolineato diverse testate giornalistiche in queste ore, di fatto, la misura cautelare potrebbe, almeno in teoria, durare a vita.

I delitti del mostro di Foligno

Luigi Chiatti venne arrestato il 7 agosto del 1993. L'uomo, nato a Narni (Terni) nel 1968, appena fermato, confessò di aver ucciso Lorenzo Paolucci: Il corpo del ragazzino, come riportano le cronache dell'epoca, venne rinvenuto a Casale, piccola frazione montagna di Foligno, poco lontano dalla villetta in cui viveva il mostro di Foligno.

Dalle indagini emerse che l’uomo era anche l’assassino di Simone Allegretti, ucciso nell'ottobre del 1992.

Il bimbo era scomparso due giorni prima, il 4 ottobre, nelle campagne fra Foligno e Bevagna. Il corpo venne rinvenuto in un dirupo. Poco prima del ritrovamento, in una cabina telefonica sita vicino alla stazione ferroviaria di Foligno, venne lasciato un biglietto in cui non solo si rivendicava l'omicidio, ma si fornivano anche delle indicazioni per recuperare il bimbo.

Il processo a Luigi Chiatti cominciò il primo dicembre del 1994. In primo grado, l'uomo venne condannato a due ergastoli per duplice omicidio. Un anno e mezzo più tardi, la Corte d'Assise d'Appello di Perugia decise di riformare la sentenza e dichiarò l'imputato semi-infermo di mente. Il mostro di Foligno venne così condannato a 30 anni di reclusione, confermati poi dalla Cassazione nel 1997. Nel settembre del 2015, Luigi Chiatti lasciò il carcere di Prato e venne trasferito nella Rems di Capoterra, dove si trova tutt'ora sotto sorveglianza.