La procura della repubblica di Cagliari sta indagando sulla morte della modella russa Galina Fedorova, 35 anni, annegata al largo della costa di Teulada, in Sardegna, sabato 6 settembre. La giovane si trovava su un gommone, noleggiato a Chia, in compagnia dell'amico e fotografo Gerenius Tavarov, 44 anni. L'uomo è riuscito a sopravvivere grazie all'intervento dei soccorsi, fornendo così la sua versione dei fatti agli inquirenti.

La dinamica

Stando alle dichiarazioni del fotografo, i due si sarebbero fermati al largo per fare un bagno quando il gommone, staccatosi dall'ormeggio, è finito alla deriva impattando infine sugli scogli.

Tavarov e la Fedorova si trovavano all'incirca a qualche decina di metri di distanza dal gommone e avrebbero cercato disperatamente di mettersi in salvo a nuoto, tentando invano di raggiungere l'imbarcazione. Mentre il fotografo avrebbe nuotato per più di un'ora prima di essere tratto in salvo dai soccorsi, per la modella russa non c'è stato nulla da fare. Il suo corpo è stato recuperato senza vita dalla Capitaneria di porto dopo alcune ore.

Punti da chiarire

Il pubblico ministero di Cagliari, Enrico Lussu, ha disposto il sequestro delle attrezzature (macchine fotografiche, un drone e alcuni telefonini) per trovare del materiale che confermi la versione fornita dal fotografo. Alcune delle sue dichiarazioni, infatti, parrebbero in contrasto con le tracce d'urto che il gommone presenterebbe sulla carena.

I primi risultati dell’autopsia confermano la morte per annegamento, ma nelle prossime settimane verranno comunicati gli esiti degli esami istologici e tossicologici per dirimere il dubbio sull'eventuale stato di ebrezza della Fedorova, dal momento che nel pozzetto dell'imbarcazione sono state trovate diverse bottiglie di alcolici.

Intanto, i magistrati hanno aperto un fascicolo per omicidio colposo, senza l'iscrizione di alcun indagato. Si attendono maggiori dettagli che consentano una più precisa ricostruzione della dinamica dei fatti.

La pista dello spionaggio

Un altro elemento a cui i magistrati non possono esimersi di prestare la dovuta attenzione è la presenza, proprio sulla costa di Teulada, della seconda base militare più grande d'Italia.

Attiva fin dal 1956, essa presenta diverse aree soggette a restrizioni aereo navali e a interdizioni al transito e alla pesca, anche se non durante la stagione estiva.

Il poligono è sede di diverse esercitazioni di sbarchi e di simulazioni belliche con paesi Nato. La magistratura, dunque, deve valutare ogni elemento con la massima attenzione al fine di escludere con certezza anche la pista dello spionaggio.