Nella giornata di oggi, mercoledì 9 settembre, verrà eseguita l'autopsia sul corpo di Willy Monteiro Duarte, 21 anni. Il giovane, di origine capoverdiane, ma cresciuto a Paliano, nell'Alta Ciociaria, è stato ucciso a calci e pugni a Colleferro (Roma). Per la sua morte sono stati fermati quattro ragazzi poco più grandi di lui: Marco e Gabriele Bianchi (24 e 26 anni), Francesco Belleggia, 23 anni e Mario Pincarelli, 22 anni. Proprio la madre dei due fratelli, nelle scorse ore, ha preso le difese dei suoi ragazzi: "Non sono mostri".
Attesa per l'autopsia sul corpo di Willy
Willy è morto nella notte tra sabato 5 e domenica 6 settembre a Colleferro. Secondo una prima ricostruzione, il ragazzo sarebbe intervenuto per aiutare un amico, aggredito dal branco, e sarebbe stato brutalmente picchiato. Inutili i soccorsi: il cuore del 21enne si è fermato ancora prima di arrivare in ospedale. Per ricostruire con esattezza quanto accaduto, ieri, martedì 8 settembre, la Procura di Velletri ha affidato al dottor Saverio Potenza l'incarico peritale per l'autopsia sul corpo del giovane. L'esame verrà eseguito oggi presso l'istituto di medicina legale del policlinico di Tor Vergata, a Roma.
L'autopsia, come riportato dalla pagine di Cronaca Nera dei principali quotidiani, potrà chiarire le cause del decesso e confermare la gravità del pestaggio subito dal 21enne.
Gli accertamenti del medico legale, inoltre, potrebbero far emergere nuovi elementi in grado di far mutare il reato contestato. I quattro giovani fermati, al momento, sono accusati del reato di omicidio preterintezionale in concorso e sono detenuti nel carcere romano di Rebibbia. Nelle scorse ore sono stati ascoltati dal sostituto procuratore del tribunale di Velletri Luigi Paoletti e dal Gip Giuseppe Boccarato, che ha convalidato l’arresto.
Le parole della mamma di Marco e Gabriele Bianchi
La morte, brutale ed assurda, di Willy Monteiro Duarte, ha scosso l'opinione pubblica e, negli ultimi giorni, sono circolate diverse fotografie degli aggressori. Le pose in cui sono ritratti sono quelle tipiche degli spacconi, dei 'bulli di periferia': a torso nudo, con i muscoli in bella mostra ed i tatuaggi.
Antonietta, la madre di Marco e Gabriele, sul Corriere della Sera ha voluto prendere le difese dei suoi ragazzi. "Non giudicate dalle foto", ha invitato a riflettere spiegando che i suoi figli non sono come appaiono sui social. "Gabriele - ha precisato - ha aperto un negozio di frutta, mentre Marco aiuta nel ristorante del fratello Alessandro. Dove c'è da dare una mano - ha concluso - ci sono sempre". La donna, 55 anni, è convinta che Marco e Gabriele siano innocenti e che la verità verrà fuori. "Mi vergogno per gli assassini di Willy - ha continuato - ma i miei figli non sono i mostri che avete descritto". Poi, ha rivolto un pensiero alla madre del ragazzo ucciso: "Vorrei mandarle un abbraccio".