L'indagine su un uomo che si è tolto la vita gettandosi da un ponte ha portato alla scoperta di una vicenda ancor più drammatica: prima di suicidarsi avrebbe ucciso la compagna tra le mura di casa. Nel pomeriggio di giovedì 17 settembre i carabinieri hanno ritrovato nella sua abitazione - in via Lavagnini a La Briglia, frazione di Vaiano, in provincia di Prato - il corpo ormai privo di vita di C.C. 38 anni: la donna presentava diverse ferite da arma da taglio. I militari dell'Arma stavano cercando di fare chiarezza sul suicidio - avvenuto in tarda mattinata - del compagno della vittima, L.S., un 50enne di Vaiano che verso le 12:30 si era gettato nel vuoto dal ponte sospeso sul torrente Lima in località Mammiano, nel comune di San Marcello Piteglio (Pistoia).
Secondo gli investigatori, dopo aver ucciso la partner l'uomo sarebbe salito in macchina e avrebbe percorso una sessantina di chilometri per giungere sulla passerella pedonale e togliersi la vita.
La scoperta dei carabinieri che indagavano sull'uomo che si era gettato dal ponte
Quando i carabinieri si sono recati nell'abitazione del 50enne per avvisare i familiari della sua scomparsa, hanno trovato la compagna a terra e ormai priva di vita. Il corpo presentava diverse ferite da arma da taglio, probabilmente un coltello o un paio di forbici. Nella casa non c'era la figlia della coppia, una bambina di due anni che qualche ora prima era stata accompagnata dai nonni paterni. A questo punto gli investigatori hanno pensato che potesse trattarsi di un caso di omicidio-suicidio.
Carolina Bini, magistrato di turno della procura di Prato, si è recata nella residenza di Vaiano dove erano in corso i rilievi della scientifica. A quanto pare i vicini di casa non hanno sentito nulla: si pensa che il delitto possa essere avvenuto nelle prime ore della mattina di giovedì.
Si indaga sul movente del delitto
I carabinieri che indagano sulla vicenda hanno ascoltato anche familiari e conoscenti della coppia per cercare di comprendere meglio il contesto in cui è avvenuta la tragedia: a quanto pare negli ultimi tempi c'erano stati dei dissidi di natura sentimentale e non solo.
Il 50enne era disoccupato dalla scorsa primavera. La compagna invece manteneva la famiglia, non solo lavorando in un centro estetico, ma anche insegnando pilates e danza in alcune palestre a Prato e nel Pistoiese. È probabile che le difficoltà economiche dell'uomo abbiano condizionato la stabilità della coppia. Secondo il quotidiano La Nazione, nella serata di giovedì 17 settembre i militari dell’Arma avrebbero ritrovato un biglietto in cui il suicida parlava della relazione tormentata con la compagna.
Il mistero sulla scelta del ponte tibetano per togliersi la vita
Resta da capire come mai il 50enne, dopo aver presumibilmente accoltellato a morte la compagna, si sia messo in macchina e abbia percorso 60 chilometri per raggiungere il ponte tibetano sulle montagne tra la provincia di Pistoia e la Media valle del Serchio, verso Lucca. Si tratta da una passerella sopra uno strapiombo di 36 metri che è diventata un'attrazione turistica nell'Appennino dopo che nel 1990 è stata inserita nel Guinness dei primati perché considerata il ponte sospeso pedonale più lungo del mondo.
Sulla vicenda è intervenuto anche Primo Bosi, sindaco di Vaiano, il comune in cui la coppia si era trasferita da un paio d'anni nella frazione La Briglia, una piccola comunità in cui tutti si conoscono: "I servizi sociali del paese non avevano ricevuto nessuna segnalazione su quella famiglia", ha spiegato ai giornalisti il primo cittadino.