Nelle scorse ore, un video che ritrae un anziano deceduto nei bagni di un reparto dell'ospedale Cardarelli di Napoli è diventato virale e ha suscitato aspre polemiche. Giovedì 12 novembre, l'autore del filmato, Rosario La Monica, un trentenne di Marigliano, con un lungo post su Facebook, ha voluto chiedere scusa alla famiglia dell'uomo e denunciare la situazione infernale in cui, a suo dire, versa la struttura sanitaria partenopea. "Volevo salvarlo", ha ribadito. Sul caso di cronaca, la Procura ha aperto un'inchiesta affidata alla polizia di Stato e coordinata dal pm di turno Liana Esposito e dal procuratore aggiunto Simona Di Monte.

Il post dell'autore del video al Cardarelli

Rosario La Monica con un post ha voluto fornire la sua "versione dei fatti" e spiegare cosa lo ha spinto a girare, e condividere, il video diventato virale. Il ragazzo, che era ricoverato con il paziente deceduto nell'area dedicati ai sospetti Covid del pronto soccorso del Cardarelli di Napoli, ha raccontato: "Era in stanza con me - ha spiegato - non usciva dal bagno e per questo motivo sono entrato. Non riusciva a respirare perché aveva il coronavirus". Il giovane, ha anche precisato che ha provato a rianimare l'uomo, buttandogli dell'acqua in faccia, e a chiedere aiuto al personale sanitario. "Nessuno mi dava retta - ha riferito - Quando sono arrivati, dopo mezz'ora, era già morto".

Poi ha concluso amaro: "Non riesco a sopportarlo".

Rosario si è scusato con il familiari dell'anziano per aver diffuso quelle immagini tanto forti. "Non sapevo cosa fare - si è giustificato - ma non era mia intenzione mostrare la morte dell'uomo". Il giovane ha sottolineato di aver girato quel video solo per denunciare il modo in cui vengono trattati i pazienti dell'ospedale.

"Quando ho chiesto aiuto - ha ripetuto - nessuno mi dava ascolto, qualcuno mi ha anche detto di farmi i fatti miei"

Disposto il sequestro della salma

Dopo il clamore sollevato dal suo filmato, Rosario è stato dimesso ed è ritornato a casa. I familiari del paziente deceduto, invece, da quanto si apprende, hanno sporto denuncia contro di lui.

Così, gli investigatori della Squadra Mobile, coadiuvati dai colleghi della polizia scientifica e dagli uomini del commissariato Arenella, hanno provveduto ad acquisire tutta la documentazione clinica del pronto soccorso, il video del trentenne, le testimonianze dei presenti e anche le immagini riprese dal sistema di video sorveglianza del reparto. Al fine di ricostruire l'esatta dinamica dell'accaduto e chiarire, in modo inequivocabile, le cause del decesso, gli inquirenti hanno anche disposto il sequestro della salma. Nelle prossime ore potrebbe anche essere effettuato un esame autoptico.

Il direttore generale dell'ospedale Cardarelli Giuseppe Longo, dopo la diffusione del filmato, ha definito "deplorevole" il fatto che le immagini sia state mostrate anche da diversi canali d'informazione. "Giusto sapere determinate notizie - ha sottolineato - Ma è deplorevole la modalità con cui la comunicazione è stata data".