La pandemia provocata dal Sars-CoV-2 continua a mietere vittime e contagi in tutto il mondo. In Italia nella giornata del 12 novembre si sono registrati altri 37.978 nuovi contagi e 636 decessi.
Rallenta l'aumento dei ricoveri in reparti Covid negli ospedali, che nelle ultime 24 ore hanno raggiunto la cifra di 429 unità; frena anche il numero dei pazienti entrati in terapia intensiva a causa della Covid-19 che oggi 12 novembre sono stati 89. La pressione sulle strutture sanitarie continua però a rimanere alta. La percentuale tra test effettuati e positivi, intanto, si attesta al 16,2%, in una giornata in cui sono stati effettuati 234.672 tamponi in tutta Italia.
Tornano a salire i contagi in Lombardia
La regione più colpita dalla pandemia è ancora la Lombardia, dove nelle ultime 24 ore le autorità sanitarie hanno rilevato altri 9.291 nuove infezioni da Coronavirus. I contagi aumentano ancora in Campania: il bollettino epidemiologico di oggi 12 novembre rileva 4.065 nuovi casi. Numeri alti anche in Piemonte, con 4.787 positivi trovati nelle ultime 24 ore. Un altro considerevole aumento dei contagiati si registra in Puglia, si sono rilevati 1.434 casi.
La situazione epidemiologica viene tenuta sotto costante controllo dal Governo e dal Ministero della Sanità, che continuano a sensibilizzare la popolazione sui corretti comportamenti da seguire per poter evitare il contatto con il virus.
Le autorità consigliano quindi alla gente di lavarsi spesso le mani con acqua e sapone, o con soluzioni idroalcoliche, e di indossare anche la mascherina sia all'aperto che nei luoghi al chiuso aperti al pubblico.
Potrebbero arrivare nuove misure restrittive in alcune regioni italiane
A partire da questo pomeriggio è in corso di svolgimento la riunione tra il Ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia, il commissario per l'emergenza Covid Domenico Arcuri, la Protezione Civile e i rappresentanti dei comuni e delle regioni.
Al termine dell'incontro si deciderà se adottare nuove misure restrittive nelle varie regioni d'Italia. Le regioni Veneto ed Emilia-Romagna hanno fatto sapere di voler introdurre nuove limitazioni agli assembramenti.
Non è escluso che altre regioni possano entrare in zona rossa e adottare un lockdown totale per almeno due settimane, come già accaduto a Lombardia, Piemonte, Valle d'Aosta, Calabria e Provincia autonoma di Bolzano.