La storia dell'alpino Stefano Bozzini, 81 anni, nelle scorse settimane aveva commosso il mondo. L'uomo, non potendo andare a trovare la moglie Carla ricoverata all'ospedale Castel San Giovanni (comune alle porte di Piacenza), lo scorso 8 novembre si era seduto di fronte alle finestre del nosocomio e le aveva dedicato una serenata. La donna, però, dimessa pochi giorni fa, non c'è l'ha fatta.
'Ho perso la mia stella alpina'
"Sono un alpino e oggi ho perso la mia stella alpina", queste sono le uniche parole pronunciate da Stefano Bozzini dopo la morte dell'adorata moglie Carla.
La donna, affetta da un male incurabile, era ricoverata all'ospedale Civile di Castel San Giovanni, dove la coppia viveva. Come è noto, a causa dell'emergenza sanitaria in corso e per contenere il contagio da Covid-19, le strutture ospedaliere hanno prima limitato e poi vietato l'accesso ai visitatori. Così, l'alpino non ha più potuto stare accanto alla consorte e tenerle compagnia negli ultimi giorni di vita.
L'anziano, però, non si è perso d'animo e, per dimostrarle la sua vicinanza e il suo amore, lo scorso 8 novembre ha deciso di dedicarle una inusuale e romantica serenata. Dopo aver chiesto il permesso alla direzione ospedaliera, "armato" della sua fisarmonica, si era seduto con il suo inseparabile cappello d'alpino sotto le finestre del nosocomio e aveva suonato per la sua amata.
Il figlio della coppia Maurizio, con il suo smartphone, aveva immortalato la scena e il video aveva fatto il giro d'Italia e del mondo (anche la Cnn, The Guardian e il Daily Mail, infatti, avevano mostrato la scena).
ll post del sindaco Barbieri
Ieri, giovedì 26 novembre, le pagine di cronaca nera dei quotidiani locali hanno riportato la notizia della morte della signora Carla.
Il sindaco di Piacenza Patrizia Barbieri, commossa, ha voluto pubblicare sulla sua pagina Facebook un post di cordoglio.
"In quella serenata sotto le finestre dell'ospedale di Castel San Giovanni - ha sottolineato -tutti abbiamo riconosciuto l'Amore (proprio quello con la A maiuscola, n.d.r.) nella semplicità e nell'immediatezza del suo linguaggio universale”.
Il primo cittadino, precisando che la malattia ha spezzato l'abbraccio tra Stefano e la sua Carla, ha poi voluto rivolgere alla coppia, anche a nome della comunità piacentina, un "pensiero speciale". Barbieri ha quindi ringraziato l'alpino per il suo gesto di tenerezza che è stato capace di ricordare, a tutti, cosa vuole dire davvero volersi bene e, superando qualsiasi barriera, fare l'impossibile affinché l'altra persona non si senta mai sola e abbandonata. E pazienza se, per manifestare quello che si sente, ci si mostra vulnerabili.
“Per noi che abbiamo avuto il privilegio di affacciarsi su questa meravigliosa storia - ha concluso il sindaco della città emiliana - le note di quella fisarmonica sempre risuoneranno come un'eco di speranza".