Quando i poliziotti hanno raggiunto il suo capannone ad Oristano , dove nascondeva sette chili di marijuana, ha aizzato il suo cane di grossa taglia contro gli agenti, ferendone uno al collo e l’altro in varie parti del corpo. Nel frattempo un suo complice, intervenuto per dargli una mano, è stato immobilizzato e trovato in possesso di una pistola con la matricola abrasa. Il 12 novembre sono finiti in manette C.L., un 59enne di origini elvetiche ma da tempo residente ad Oristano ed il suo complice 19enne, C.I., oristanese. I due sono accusati di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, resistenza aggravata a pubblico ufficiale, ricettazione e porto di arma clandestina.
Dopo tutti i controlli di rito il 59enne e il 19enne sono stati rinchiusi in una cella del carcere oristanese di Massama, in attesa di essere sentiti dal magistrato di turno che si occuperà del caso. I due si dovranno trovare un avvocato che li difenda dalle accuse mosse dalla Procura. Il cane, un incrocio tra un boxer ed un pitbull, è stato affidato alla compagna del 59enne in attesa di altre verifiche. I poliziotti, dopo essere stati aggrediti dal cane, sono dovuti ricorrere alle cure mediche.
Intercettazioni e pedinamenti
Gli agenti della Squadra mobile di Oristano da tempo tenevano sotto controllo l’uomo di origini elvetiche che, spesso e volentieri, era stato stato visto bazzicare in un capannone nella periferia della città di Oristano.
La scorsa mattina i poliziotti, dopo numerosi pedinamenti ed intercettazioni ambientali, hanno deciso di vederci chiaro e sono passati all’azione. Hanno fatto infatti irruzione nello stabile al cui interno c’era C.L che, alla vista degli agenti, ha tentato di darsi alla fuga, inutilmente. Vistosi scoperto ha allora giocato il tutto per tutto.
L’uomo infatti ha aizzato il suo cane di grossa taglia contro gli agenti che ha azzannato al collo un poliziotto e ne ha ferito un altro in varie parti del corpo. I poliziotti, con non poca difficoltà, sono riusciti a placare il cane, riuscendo a bloccare anche il padrone. A quel punto hanno perquisito il capannone e hanno trovato 30 sacchi termosaldati di marijuana per un totale di sette chili.
L’arresto del complice
Mentre gli agenti della Squadra mobile effettuavano l’arresto del 59enne e continuavano la perquisizione del capannone, improvvisamente nel locale si è presentato un giovane che alla vista dei poliziotti si è scagliato contro per poi cercare di fuggire. Il ragazzo, immediatamente immobilizzato, è stato perquisito e trovato in possesso di una pistola marca “Beretta” con il numero di matricola cancellato. Durante la perquisizione, oltre i sette chili di droga, gli agenti di polizia hanno recuperato diversi bilancini di precisione per pesare la droga. Materiale per il confezionamento della droga, sacchetti termosaldabili e anche una sorta di pasta di hashish ricavata dalla resina della marijuana.
La perquisizione si è poi estesa all'abitazione dei due dove gli agenti della Mobile hanno rinvenuto, all’interno di una stanza, una sorta di essiccatoio per la droga, ricavato attraverso l’uso di un grosso phon professionale.