"Non ci sono accordi per un risarcimento". L'avvocato Luigi Liguori, il legale della 18enne che ha denunciato per violenze l'imprenditore Alberto Maria Genovese, 43 anni, ha deciso di mettere a tacere i rumors che parlavano di un possibile accordo economico tra la vittima e il noto fondatore di start-up. Il penalista, commentando il caso di Cronaca Nera, ha voluto puntualizzare: "La mia assistita è stata torturata per 20 ore".
Nessun accordo economico
L'avvocato Luigi Liguori, nelle scorse ore, ha dichiarato che, almeno per il momento, non esistono i presupposti tecnici necessari per far sì che le parti si accordino su un possibile risarcimento.
Le parole del penalista milanese, di fatto, sgombrano, il campo dall'eventualità - avanzata nelle scorse settimane - di una qualsiasi offerta di risarcimento economico. "Sicuramente - ha aggiunto Liguori - da quando sono avvocato della ragazza, non si è mai parlato di questo. Prima non so".
Come ha sottolineato il legale, infatti, la proposta di un eventuale risarcimento può avvenire, almeno da un punto meramente tecnico, al momento della chiusura indagini e in previsione di un'udienza per il rinvio a giudizio. Inoltre, la proposta dovrebbe arrivare dalla difesa dell'indagato. "È troppo presto - ha evidenziato Liguori - anche per parlare di cifre: quelle che ho sentito finora sono solamente frutto di fantasia".
Dopo le violenze avvenute la notte del 10 ottobre a Terrazza Sentimento, l'attico nel cuore di Milano di Genovese, l'aspirante modella che aveva presentato denuncia alle forze dell'ordine si era rivolta allo Studio Legale Luca Procaccini e Saverio Macrì. Tuttavia, quando la ragazza ha incaricato Liguori, i due avvocati hanno rimesso il mandato e anche il pool di medici si è "sfilato".
Per questo, come ha puntualizzato il nuovo difensore, è stato necessario rivolgersi a un nuovo team di specialisti. "Un percorso - ha concluso - che sta ripartendo proprio in questi giorni".
'La mia cliente è stata torturata'
L'avvocato Luigi Liguori, noto anche per aver lavorato con il difensore di Bettino Craxi, ha raccontato che la sua cliente è stata torturata per ben 20 ore.
"Neppure nei film dell’orrore - ha continuato - si vedono cose di questo tipo". Poi, ricordando di avere un'esperienza legale lunga 25 anni, ha ammesso: "Quando ho letto il decreto di fermo di Alberto Genovese sono stato costretto a fare una pausa per prendere fiato".
Poi, facendo riferimento alla festa del 10 ottobre - una delle tante organizzate dall'imprenditore di origine partenopea - ha precisato che ci sono ancora diverse questioni da chiarire. La sua cliente, purtroppo, è però stata incosciente per il 99 per cento del tempo e non è in grado di fornire indicazioni utili su numerosi punti in sospeso.
L'inchiesta che vede protagonista il "Re Mida delle start-up", comunque, sembra destinata ad allargarsi su più fronti.
Genovese, al momento, risulta iscritto nel registro degli indagati per cessione di droga e violenza sessuale sulla base di quattro denunce. Oltre alla 18enne, infatti, altre tre ragazze, nelle scorse settimane, lo hanno accusato di abusi. Una di loro avrebbe raccontato di aver subito violenze durante un party estivo a Ibiza.