L'atteggiamento di Benno Neumair impensieriva sua madre fino a intimorirla. Durante l'udienza di convalida del fermo del 30enne, in aula sono stati fatti ascoltare due messaggi audio inviati da Laura Perselli a un'amica in cui manifestava preoccupazione per il comportamento del figlio. Per la Procura, Benno ha ucciso la mamma Laura e il papà Peter nel giorno stesso della loro scomparsa, lo scorso 4 gennaio, e ha gettato i corpi nell'Adige, dove sono riprese le ricerche.

Benno, freddo e impassibile

Sabato scorso, in occasione dell’udienza per la convalida del fermo di Benno Neumair che si è svolta in carcere davanti al giudice Carla Scheidle, i sostituti procuratori Igor Secco e Federica Jovene hanno riprodotto l’audio di due messaggi vocali.

L'estate scorsa, la mamma di Benno li aveva inviati a un'amica: sono trapelati pochi dettagli sul contenuto specifico, ma pare che la donna lamentasse il comportamento tutt'altro che rassicurante del figlio. Il nuovo elemento potrebbe indurre la Procura a valutare l’imputabilità del ragazzo sotto il profilo psichico, mentre la difesa ha annunciato che non chiederà la perizia psichiatrica.

Nell'ascolto di quei file audio, Benno è rimasto freddo e impassibile, per poi accennare un dispiacere per le lamentele di sua madre. Una condotta che il 30enne bodybuilder e supplente di matematica, ha già avuto in occasioni di interviste dopo la scomparsa dei genitori e anche con gli inquirenti al momento del fermo.

"Freddo, gelido, quasi senza emozioni", Benno è apparso anche al datore di lavoro di Martina, la commessa conosciuta su Tinder che il 30enne frequentava da un mese. "Era distaccato. Gli ho espresso il mio dispiacere per quello che stava accadendo alla sua famiglia. In effetti siamo un po’ preoccupati, aveva risposto lui, vediamo adesso cosa succederà”.

Benno resta in carcere e non parla

Il fermo è stato convalidato dal gip: Benno, che non ha confessato, resta in carcere perché per i giudici potrebbe inquinare le prove o tentare la fuga. Possibilità escluse dai suoi difensori, Flavio Moccia e Angelo Polo, che stanno preparando il ricorso al tribunale del riesame per la revoca del provvedimento di custodia cautelare in carcere, e il ricorso in Cassazione contro il fermo dei due pm.

L'avvocato Moccia è stato a trovarlo nella casa circondariale di Bolzano: "La sua preoccupazione maggiore resta la sorte dei suoi genitori”, ha detto.

Al momento a carico di Benno, unico sospettato e indiziato del duplice omicidio di Laura e Peter e dell'occultamento dei loro cadaveri, non ci sono prove. Finora, la Procura ha messo insieme una serie di indizi. Tra i più rilevanti, un flacone di acqua ossigenata con cui avrebbe cercato di pulire tracce ematiche, trovato nella Volvo dei genitori che Benno guidò la sera della loro scomparsa. Tra gli elementi che gettano un'ombra sinistra su Benno, c'è anche il ritardo di un giorno con cui denunciò la scomparsa dei genitori, su sollecitazione della sorella Madè.

Per la terza volta in due settimane, i pm con i Ris e i parenti hanno fatto un nuovo sopralluogo nella casa di via Castel Roncolo in cui Benno era tornato a vivere con i genitori. A un mese dalla loro scomparsa, i corpi di Laura e Peter non sono ancora stati trovati. Si cercano prove di depistaggi, accertamenti sono stati fatti nel giardino, le ricerche nel fiume Adige sono proseguite anche sott'acqua con l'utilizzo del battiscopio che, se mai un corpo dovesse essere rimasto incastrato nel fondale, permetterebbe di individuarlo. Allo zio paterno di Benno, Gunther Neumair, la presenza di tracce ematiche trovate sul parapetto del ponte Vadena sembra un depistaggio. I corpi dei suoi congiunti potrebbero essere altrove.

Sia la procura che la difesa, hanno chiesto al gip l’incidente probatorio relativo all’analisi scientifica di tutti i reperti rilevati nella casa dei Neumair e nell’auto. È stata chiesta anche la perizia sulla copia forense di computer, telefonino e chiavette usb di Benno. Il giudice si è riservato di decidere in merito.

Benno, Martina indagata per favoreggiamento

Martina è indagata per favoreggiamento dopo che Benno ha trascorso la notte della scomparsa dei genitori da lei che, su sua richiesta, gli lavò gli indumenti, poi consegnati alla Procura. Col passare dei giorni e gli sviluppi del caso, è sempre più scossa, incredula, e si chiede se abbia portato in casa sua un assassino. Per farsi un’idea personale, Martina chiese a Benno di poter dormire nella casa di famiglia di lui.

"I genitori erano già scomparsi da qualche giorno e io, personalmente, ho trovato la cosa un po’ agghiacciante, ma lei è fatta a modo suo. Così ha dormito lì. L’indomani mi ha raccontato che i sospetti che aleggiavano sul suo ragazzo le sembravano ancora più inverosimili", ha riferito il suo datore di lavoro.