I corpi di Laura Perselli, 68 anni, e del marito Peter Neumair, 63 anni, potrebbero non essere nel fiume. Come riportato da diversi quotidiani locali, nelle scorse ore è stato effettuato un sopralluogo nella villa dei coniugi, in via Castel Roncolo, a Bolzano. Anche per il fratello di Peter, Ghunter, i resti della coppia potrebbero non trovarsi nell'Adige. "Nelle vicinanze - ha dichiarato ai microfoni di Mattino Cinque - ci sono tanti posti disabitati". Il figlio della coppia, Benno, intanto, resta in carcere con l'accusa di duplice omicidio e occultamento di cadavere.
Continuano le ricerche dei corpi di Laura Perselli e Peter Neumair
Nei giorni scorsi, le ricerche dei corpi di Laura Perselli e di Peter Neumair, insegnanti di liceo ormai in pensione, si sono concentrate nel fiume Adige. Gli inquirenti, alla luce degli elementi raccolti durante le indagini, sostengono che il figlio trentenne della coppia, Benno, dopo aver ucciso i genitori, li abbia caricati sull'auto di famiglia e poi gettati nell'Adige dal ponte Ischia Frizzi di Vadena, alle porte di Bolzano. Per questo, tra mercoledì 27 e giovedì 28 gennaio, i sommozzatori dei vigili del fuoco hanno ispezionato il letto del fiume ed eseguito una serie di simulazioni con dei manichini. In questo modo si è tentato di capire in quale direzione la corrente potrebbe trascinare un corpo.
Nel pomeriggio di ieri, martedì 2 febbraio, i Ris di Parma sono ritornati nella villetta accompagnati dal pm, da alcuni parenti della coppia e dai legali di Benno Neumair, l'avvocato Angelo Polo e il collega Flavio Moccia. Gli uomini della Scientifica, "armati" di Luminol, hanno ispezionato l'interno della palazzina, ma anche l'esterno.
Il perché dei nuovi accertamenti non è stato comunicato. Tuttavia, non si esclude che gli investigatori abbiano preso in considerazione la possibilità che i corpi non siano stati buttati nel fiume, ma siano stati seppelliti da qualche parte.
La scomparsa della coppia e l'arresto del figlio
Laura Perselli e Peter Neumair hanno fatto perdere le proprie tracce nel tardo pomeriggio di lunedì 4 gennaio.
L'allarme è stato dato quasi 24 ore più tardi dal figlio convivente della coppia, Benno. E proprio il giovane, supplente delle scuole medie appassionato di fitness, lo scorso 18 gennaio è stato iscritto nel registro degli indagati. Dopo lunghe e delicate indagini, tra giovedì 28 e venerdì 29 gennaio, il giovane Neumair è stato raggiunto da un provvedimento di fermo e, dopo un contatto con la Procura, si è costituito. Durante l'interrogatorio di convalida del fermo, l'imputato si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Gli inquirenti stanno mantenendo il massimo riserbo sul caso e ancora non si conoscono tutti gli elementi che hanno portato all'arresto del trentenne. Tuttavia, nelle scorse ore sono trapelati alcuni dettagli relativi all’udienza di convalida del provvedimento.
Il sostituto procuratore Igor Secco e la collega Federica Jovene, infatti, avrebbero deciso di riprodurre in aula l’audio di alcuni messaggi vocali inviati da Laura Perselli via WhatsApp a un'amica. La donna, da quanto emerso, la scorsa estate si sarebbe lamentata del comportamento del figlio. I legali di Benno, comunque, considerano "infondate" le ragioni che hanno portato all'arresto del loro assistito e sono pronti a ricorrere al Riesame. "Non chiederemo la perizia psichiatrica” ha concluso l'avvocato Moccia precisando che non è vero, come insinuato da qualche giornale e da alcuni trasmissioni tv, che il giovane sia stato abbandonato dai propri cari.