La sorella di Benno, Madè Neumair, ha molta paura di lui. Nella memoria depositata al Tribunale del Riesame, la 26enne manifesta il timore che, se scarcerato, il fratello, possa far del male anche a lei, come ne avrebbe fatto al padre e alla madre. Il 30enne in custodia cautelare in carcere dal 29 gennaio, è accusato di duplice omicidio volontario e occultamento di cadavere. Avrebbe ucciso i genitori, Peter Neumair e Laura Perselli, scomparsi dalla loro abitazione di Bolzano il 4 gennaio.

Sabato scorso, nell'Adige è stato trovato il corpo della mamma.

Le ricerche del corpo del padre, riprese stamattina, sono state interrotte nuovamente alle 14 per il maltempo.

Benno, la memoria della sorella

Lo scorso sabato, è stata depositata al Tribunale del Riesame la memoria della difesa della persona offesa in vista dell'udienza che si è svolta ieri sulla eventuale scarcerazione di Benno Neumair. Nella memoria, affidata all'avvocato della famiglia Neumair, Carlo Bertacchi, Madè Neumair ravvisa un pericolo specifico di reiterazione del reato da parte del fratello, proprio a suo danno. Il documento potrebbe pesare come un macigno sulla decisione, attesa per domani, del giudice Stefan Tappeiner in merito alla richiesta di scarcerazione avanzata dai legali di Benno.

Era stata proprio Madè, laureata in Medicina, attualmente specializzanda in Ortopedia e Traumatologia in una clinica di Monaco di Baviera, ad allarmarsi perché i cellulari di entrambi i genitori dalla sera del 4 gennaio erano muti, sollecitando il fratello a fare la denuncia di scomparsa di padre e madre il pomeriggio del 5 gennaio.

Da allora, non ha mai avuto contatti con il fratello. Quando era solo un teste e la villa di via Castel Roncolo non era ancora stata posta sotto sequestro, Benno aveva continuato a dormire a casa portando anche Martina, la ragazza che frequentava da un mese. Madè aveva, invece, preferito andare a stare dalla zia Carla, la sorella della mamma.

Aveva parlato pubblicamente solo per dire: "Voglio assolutamente sapere la verità su come sono andate le cose, quella sera. Qualunque sia la verità". E aveva poi aggiunto: "Il giorno in cui hanno indagato mio fratello, un giornalista mi ha chiesto se ero scioccata dalla notizia. Io, colta un po’ alla sprovvista, avevo risposto di no, che non ero sorpresa. Certo, non è una novità, ma in questo momento non voglio esprimermi su Benno". Da allora, ha scelto di restare in silenzio.

Benno, genitori forse uccisi in tempi diversi

Il 4 gennaio, i cellulari di Peter e Laura non sarebbero stati spenti nello stesso momento, come inizialmente ipotizzato dagli inquirenti. Quello del padre sarebbe stato spento alle 17 e 30, quattro ore prima rispetto a quello della madre.

Peter sarebbe stato ucciso, forse strangolato da Benno, intorno alle 17 quando sua madre non era in casa. Quel pomeriggio, Laura era andata ad accudire l'anziana madre. Benno l'avrebbe uccisa, strangolando anche lei, al rientro, intorno alle 18 e 30, perché Laura avrebbe scoperto il delitto del compagno. Benno avrebbe spento il telefonino della mamma dopo averla chiamata alle 20 e averle inviato un messaggio WhatsApp, “Dormo fuori, ci vediamo domani”, per crearsi un alibi. Sarebbe stato visto intorno alle 21 e 30 nel giardino di casa, stravolto come dopo un allenamento. Avrebbe caricato nella Volvo di famiglia i genitori per poi gettarli dal ponte di Vadena. L'autopsia sul corpo di Laura chiarirà molte cose.

Dipendente da anabolizzanti ma anche da droghe e farmaci, il supplente bodybuilder sarebbe diventato molto aggressivo. Lo scorso luglio, il 30enne, che all'epoca abitava in Germania, sarebbe stato ricoverato d'urgenza in un reparto psichiatrico dopo una crisi: avrebbe minacciato con un coltello se stesso e la fidanzata del momento. Gli sarebbe stato diagnosticato un disturbo paranoide. Per questo motivo, il padre l'avrebbe riportato a casa a Bolzano, ma reazioni violente e litigi sarebbero stati continui. A Natale ci sarebbe stata una lite furibonda con i genitori alla presenza della sorella perché Benno avrebbe rifiutato di farsi curare.

Benno, ancora senza esito le ricerche di Peter

Anche oggi, le ricerche del corpo di Peter Neumair sono state senza esito.

A causa della scarsissima visibilità dell'acqua dell'Adige resa torbida dalle abbondanti piogge dei giorni scorsi, non è stato possibile verificare se la sagoma a due metri di profondità segnalata ieri dall'ecoscandaglio dei vigili del fuoco sia un corpo umano. Domani si terrà una nuova riunione di soccorritori e forze di polizia per decidere se abbassare ulteriormente il livello delle acque per facilitare le ricerche. L'attesa straziante della famiglia Neumair non è finita.

NOTA DI CORREZIONE 2/04/2021: L'articolo in questione è stato modifcato cambiando la foto in quanto la precedente ledeva la dignità personale di Benno Neumair