Gli inquirenti che indagano a Bolzano sul caso del delitto di Peter Neumair e Laura Perselli, per il quale è finito in carcere Benno, il figlio trentenne della coppia, hanno elaborato una nuova ipotesi su cosa sia accaduto lo scorso 4 gennaio. Secondo gli ultimi riscontri i coniugi potrebbero essere stati uccisi in due momenti diversi. In particolare chi indaga sul caso ha notato come i telefonini di Peter, 63 anni, e della 68enne Laura siano stati spenti il giorno della loro scomparsa, in orari lontani tra loro: alle 17:30 il cellulare di lui, alle 21:30 quello della moglie.

Quindi, le quattro ore di differenza suggeriscono che Benno potrebbe aver agito a distanza di tempo, ma anche che, dopo il primo delitto, potrebbe aver pianificato con calma come occultare i corpi, trasportarli fino al ponte dal quale sarebbero stati gettati nell’Adige, cancellare tutte le tracce dell’aggressione e infine costruirsi un alibi plausibile.

Benno avrebbe ucciso prima il padre e poi la madre

Nel frattempo Benno dal carcere continua a proclamarsi innocente ed ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere al gip che ha convalidato il fermo, con l’accusa di duplice omicidio e di aver occultato i corpi dei genitori. Tuttavia col passare dei giorni gli inquirenti stanno riscontrando sempre nuovi elementi a suo carico: non si capisce, ad esempio, per quale motivo Peter dovrebbe aver spento il cellulare quando la moglie era ancora fuori casa.

Forse quando il suo telefonino è stato staccato, l'uomo era già morto, con ogni probabilità per strangolamento. Laura sarebbe rientrata in casa verso le 18:30: gli investigatori ritengono che Benno se la sia ritrovata davanti quando non era ancora riuscito a disfarsi del corpo del padre, con cui aveva un rapporto molto conflittuale, e quindi abbia deciso di uccidere anche lei, per poi inscenare la sparizione della coppia.

La ricostruzione dei movimenti di Benno la sera del 4 gennaio

La sera della scomparsa di Peter e Laura, la figlia della coppia che attualmente vive e lavora in Germania, Madè, ha provato ripetutamente a telefonare ai genitori: in particolare il cellulare del padre è sempre risultato staccato, mentre qualcuno avrebbe visualizzato un messaggio sul Whatsapp della madre alle 18:46, senza però mai rispondere alle chiamate.

Dai tabulati risulterebbe anche una telefonata di Benno a Laura alle 20, probabilmente effettuata dall'uomo quando la donna era già morta, per costruirsi un alibi. Più tardi, verso le 21, un vicino di casa ha incrociato nel cortile il giovane che aveva l’aspetto “di uno che ha appena terminato di fare ginnastica”: secondo gli inquirenti invece aveva già caricato i due corpi sulla Volvo di famiglia. Pochi minuti dopo Benno è partito in auto, come hanno confermato anche le immagini delle telecamere in città, per recarsi dalla ragazza con cui ha poi passato la notte. Quindi, lungo il tragitto, il trentenne ha spento il cellulare per circa mezz’ora. Il giovane dice di essersi fermato a rilassarsi e fumare nei pressi di un laghetto dei pescatori, poco distante dal ponte sul quale sono state rinvenute le tracce di sangue del padre.

E proprio una cella vicina a quel ponte ha agganciato il telefonino di Benno quando ha ripreso a funzionare, verso le 22.

La lite di Benno con i genitori durante il pranzo di Natale

Nel ricostruire la possibile dinamica dei fatti, gli inquirenti hanno tenuto conto anche delle testimonianze di amici e conoscenti che hanno descritto Benno come un ragazzo molto fragile psicologicamente e che in passato aveva dato sfogo a reazioni incontrollate, con un ricovero psichiatrico nell’estate del 2020 in Germania, dove viveva insieme alla fidanzata di allora. Inoltre si è saputo come, dietro la sua immagine di sportivo cultore della forma fisica, Benno nascondesse una tendenza ad abusare dei farmaci e droghe, dopo anni di dipendenza dagli anabolizzanti.

Qualcuno ha raccontato anche di un litigio durante il pranzo di Natale dell’anno scorso, dovuto al rifiuto del giovane di sostenere un nuovo ciclo di cure a Bolzano: quella volta, dopo l’ennesima scenata di Benno, la sorella Madè se ne era andata via da tavola piangendo.