Nel corso della giornata di oggi, venerdì 21 febbraio, l'Istituto Superiore di Sanità effettuerà il consueto monitoraggio settimanale che dovrà fare il punto sulla situazione epidemiologica legata alla Covid-19 nel nostro Paese. Secondo le anticipazioni, sono numerose le regioni italiane che potrebbero subire un aumento del grado di rischio, che comporterebbero delle misure più restringenti. In particolare, sono sei le regioni italiane che rischiano un passaggio dalla zona gialla a quella arancione.
Lazio e Lombardia a rischio zona arancione
Il monitoraggio settimanale dell'Iss e del ministero della Salute dovrebbe portare verso la zona arancione, come detto, sei regioni.
Queste sono il Lazio, la Lombardia, il Piemonte, le Marche, l'Emilia Romagna e il Friuli Venezia Giulia. L'inasprimento delle misure è conseguenza diretta dell'aumento del numero di casi e, congiuntamente, anche dell'occupazione dei posti letto in ospedale. Nel caso in cui il ministro della Salute, Roberto Speranza, dovesse davvero effettuare l'ordinanza che metterebbe in zona arancione tali regioni, per queste scatterebbe il divieto di spostamento (se non per motivi di salute o necessità) dal proprio Comune, oltre che il poter lavorare solo d'asporto per ristoranti e bar. Al momento sono quattro le regioni già arancioni: la Liguria, l'Umbria, la Toscana e l'Abruzzo. A queste, si aggiungono anche le province autonome di Trento e di Bolzano.
L'Abruzzo rischia la zona rossa causa varianti, possibile zona bianca per la Valle d'Aosta
Chi invece rischia un passaggio nella fascia rossa è l'Abruzzo, che a causa della diffusione delle varianti ha visto peggiorare tutti i parametri legati alla situazione epidemiologica. Lo scorso 17 di febbraio, ad esempio, la Regione ha fatto segnare il record di ricoverati degli ultimi due mesi, con numerose criticità registrate in qualche presidio ospedaliero.
Ad oggi, nella regione vi sono già due province rosse, ovvero Pescara e Chieti. Non è escluso, poi, che nel corso del monitoraggio possano essere prescritte delle zone rosse locali, che hanno come obiettivo quello di limitare la diffusione delle varianti (in particolar modo di quella inglese). In Lombardia, ad esempio, dei lockdown mirati sono stati pensati per i comuni di Bollate, Mede, Viggiù e Castrezzato.
Buone notizie, infine, potrebbero arrivare per gli abitanti della Valle d'Aosta. La regione, infatti, segna per la terza settimana consecutiva una incidenza di casi inferiore ai 50 per ogni 100 mila abitanti. Grazie a questo dato, la regione può sperare nella zona bianca, che farebbe decadere numerosi divieti e chiusure come quelle sui cinema, i teatri e le palestre.