Gli inquirenti non hanno mai avuto dubbi sul piano ordito dai familiari per uccidere Rosina Carsetti, 78 anni, e simulare una rapina in casa, incolpando del delitto un fantomatico ladro, la sera dell’ultima vigilia di Natale, a Monteccassiano, in provincia di Macerata. Così le indagini sul decesso dell’anziana hanno potato all’arresto della figlia 49enne, Arianna, e del nipote Enea, di 20 anni, con l’accusa di averla ammazzata soffocandola. Complice dei due anche il marito della vittima, Enrico, 79anni, a cui a cui è stato risparmiato il carcere, vista la sua età avanzata.

A tradire i responsabili sarebbe stata una serie di errori e di contraddizioni, oltre al risultato delle intercettazioni, che hanno dimostrato come i parenti considerassero Rosina un peso, dopo che l’avevano costretta a cedere loro metà della villetta. I congiunti avrebbero rinfacciato più volte all’anziana di costare loro cinquemila euro l’anno. Inoltre potrebbe aver inciso sulla decisione di assassinare Rosina la notizia – scoperta ascoltando le sue conversazioni – che la 78enne aveva fissato per il 29 dicembre un appuntamento con l’avvocato di un centro antiviolenza a cui voleva raccontare i maltrattamenti subiti in famiglia.

Gli inquirenti non hanno mai creduto che un rapinatore potesse aver ammazzato Rosina

Sin dall’inizio gli inquirenti hanno trovato molte incongruenze nella versione della rapina in casa: a sentire i familiari, un ladro col volto coperto, alto e con l’accento dell’Est, si era introdotto nella villetta, dove aveva aggredito Rosina, uccidendola e fuggendo via con duemila euro.

In quel momento erano presenti solo Arianna ed Enrico, legati dal malvivente e liberati da Enea al suo ritorno nell’abitazione. A organizzare il delitto, inventandosi di sana pianta questa storia, sarebbe stata la figlia di Rosina, mentre Enea avrebbe ammazzato la nonna, essendo l’unico in grado di provocare le ferite riscontrate sulla vittima, che presentava 14 costole rotte.

Proprio il ragazzo è stato il primo a contraddirsi durante gli interrogatori, fino a quando non ha smesso di parlare. A un certo punto il giovane ha anche ammesso che non c’era mai stata una rapina, aggiungendo che Rosina era morta per un incidente domestico: quindi il nonno e la madre, temendo ripercussioni, si erano inventati il furto in casa.

Le intercettazioni che hanno incastrato la figlia e il nipote di Rosina

Le intercettazioni hanno registrato i discorsi tra Arianna e il figlio, nei giorni successivi al suo interrogatorio. “Uno strangolamento non può passare per incidente”, gli ha detto in quell’occasione la madre, rivelando per la prima volta la causa del decesso di Rosina, quando gli inquirenti ancora non la conoscevano.

La donna, inoltre, ha spesso esortato Enea a tacere, spiegandogli che alla fine gli investigatori avrebbero accusato il “nonno Enrichetto”, definito “l’anello debole della vicenda”. Nei dialoghi intercettati il giovane si è anche vantato del “macello” che aveva combinato in mansarda e di “due sganassoni”, con cui aveva colpito il volto del nonno. Madre e figlio hanno parlato anche della porta finestra sulla quale la polizia aveva trovato segni di effrazione, spiegando che invece era danneggiata da molto tempo. In più i due rimuginavano spesso su alcuni errori commessi, come quello di non avere addormentato i cani, che stranamente non avevano abbaiato la sera della presunta irruzione in casa di un malvivente.

La scelta del giorno in cui uccidere Rosina

Gli inquirenti, inoltre, hanno notato i pochissimi minuti intercorsi tra il ritorno di Enea in casa e la telefonata al 112, particolare che ha fatto pensare da subito che gli indagati mentissero sugli orari. Inoltre, durante una chat su Instagram del 16 dicembre, Arianna ha invitato il figlio a correre a casa, perché ha “iniziato a studiare il piano”: in effetti la donna avrebbe pensato a tutti i particolari della messinscena, scegliendo di uccidere Rosina il 24 dicembre, un giorno in cui i familiari dell’anziana erano rimasti a casa per il lockdown dovuto alla pandemia e non erano andati a lavorare nel loro negozio di ricambi.