Tra poche ore si saprà se il gruppo sanguigno di Olesya Rostova è lo stesso di quello appartenente a Denise Pipitone, la bambina scomparsa da Mazara del Vallo nel 2004: l’annuncio sarà dato in diretta dalla tv di Mosca. La somiglianza tra la ragazza russa, abbandonata in campo nomadi nel 2005, e Piera Maggio, la madre di Denise, ha immediatamente attirato l’interesse dei media, portando a una spettacolarizzazione che alcuni dei protagonisti di questa vicenda non avrebbero voluto. A ribadirlo è la stessa Piera: “Anche se non condivise le modalità, rimaniamo in attesa dei risultati”, ha scritto su Facebook la donna, pure a nome del padre biologico della piccola, Pietro Pulizzi, aggiungendo che i familiari sono “cautamente speranzosi”.
I riflettori sulla vicenda si sono accesi quando Olesya da Mosca ha lanciato un appello in una trasmissione televisiva per ritrovare la madre; quindi una telespettatrice di Chi l’ha visto? che assisteva al programma ha notato una certa somiglianza con Denise e, ancora di più, con le immagini di Piera Maggio risalenti agli anni della scomparsa della bimba.
La famiglia di Denise mantiene una cauta speranza
Nel messaggio Piera ha confermato una cauta speranza, mantenuta in questi giorni dalla famiglia di Denise, pur sapendo che dalla Russia potrebbe arrivare l’ennesima delusione. Diversi sono gli elementi favorevoli all’ipotesi che Olesya possa essere la bimba sparita nel nulla in Sicilia: dalla convergenza delle date, visto che la piccola è stata abbandonata nel campo rom un anno dopo la sua sparizione in Italia, per non parlare della coincidenza di età.
Altri elementi, come la scarsa somiglianza di Olesya con le immagini di Denise adulta create dai carabinieri del Ris, o la mancanza di conoscenza dell’Italia o dell’italiano da parte della giovane russa, sembrerebbero indicare che si tratti di due persone diverse.
I risultati del test del sangue su Olesya e la compatibilità con Denise saranno resi noti in diretta televisiva
Dopo aver visionato il video della tv russa, dal nostro Paese è immediatamente partita la richiesta di effettuare esami del sangue per controllare l’eventuale compatibilità dei gruppi sanguigni, primo passo per un successivo confronto del Dna.
A questo punto, però, l’interesse dell’emittente russa Primo Canale, che ha reso pubblica la vicenda di Olesya sembra aver prevalso sul resto. Le “modalità non condivise” di cui parla Piera Maggio si riferiscono con ogni probabilità alla scelta di comunicare i risultati di questo fondamentale test sulla ragazza solamente nel corso della prossima puntata di “Let them talk”, il programma che sta seguendo la sua storia. Un comportamento considerato da alcuni come poco rispettoso del dolore dei familiari di Denise, che nei loro messaggi hanno ribadito di voler proseguire con le ricerche, nel caso in cui anche questa pista si rivelasse infondata.
Secondo l’avvocato Giacomo Frizzitta è necessario rimanere con i piedi per terra su Denise
Anche l’avvocato che da anni segue il caso per conto di Piera Maggio, Giacomo Frizzitta, ha voluto chiarire che i familiari di Denise restano con i piedi per terra in questi momenti. Infatti per il legale la madre della piccola scomparsa è abituata da anni a ricevere segnalazioni: “Non ci illudiamo mai nelle attese – ha chiarito il legale – ormai viviamo queste procedure in maniera asettica”. L’avvocato ha voluto ribadire come nel caso di Olesya Rostova, la storia della giovane alla ricerca della famiglia abbia comunque commosso e scaldato i cuori. Tutti vorrebbero che il test fosse compatibile ma, come ha affermato l’avvocato Frizzitta, “la speranza deve fare i conti con la scienza”.