Una proposta per spingere la gente a ritrovare la fiducia nei vaccini anti Covid-19, e in particolare in quello di Astrazeneca, la cui somministrazione è stata sospesa in via cautelativa in diversi Paesi europei, dopo sporadici casi di decesso di persone che avevano precedentemente ricevuto una dose. In attesa che l’Ema si pronunci sulla sicurezza del siero di Astrazeneca, mentre in Italia divampano polemiche, allarmismi apparentemente ingiustificati e scambi di accuse - dopo che l’Aifa, l’Agenzia nazionale del farmaco ha deciso lo stop precauzionale del vaccino - lo scorso 15 marzo, è arrivato da un consigliere regionale pugliese un suggerimento che forse potrebbe portare i cittadini ad avere più fiducia nel vaccino.

Antonio Tutolo, eletto nella lista Con Emiliano, suggerisce che tutti i rappresentanti delle istituzioni diano l’esempio, qualora dovesse riprendere la somministrazione di Astrazeneca. Recentemente Giorgio Palù, presidente dell'Agenzia italiana del farmaco, ha ricordato l'assenza di correlazioni tra decessi e vaccino, affermando che "i vaccini sono sicuri".

La proposta di Antonio Tutolo: Astrazeneca per i rappresentanti delle istituzioni

Tutolo invece ha voluto chiarire la propria idea ai colleghi di Repubblica: se – come sembra probabile – il governo dovesse autorizzare la ripresa delle somministrazioni del vaccino Astrazeneca in seguito al parere favorevole dell’Ema, l'Agenzia europea del farmaco, per il consigliere regionale “l’unica possibilità per restituire fiducia” nei confronti del ritrovato, sarebbe quella che tutti gli uomini delle istituzioni diano per primi l’esempio, vaccinandosi pubblicamente con il siero attualmente sospeso.

Per Tutolo sarebbe assurdo pensare di tranquillizzare la gente solamente a parole: è difficile che i cittadini si facciano somministrare senza alcun problema il vaccino di Astrazeneca, dopo le notizie discordanti arrivate in questi giorni, a cui sono seguiti provvedimenti altrettanto contrastanti tra loro.

Secondo il consigliere Tutolo, i politici devono dare l’esempio, scegliendo Astrazeneca

Secondo Antonio Tutolo, quindi, nel caso in cui il vaccino di Astrazeneca dovesse essere riammesso in Italia, tutti i politici dovrebbero dare l’esempio: il presidente del Consiglio Mario Draghi, i suoi ministri, i viceministri e i sottosegretari, ma anche i presidenti di Regione, gli assessori e i consiglieri regionali dovrebbero comportarsi allo stesso modo, utilizzando Astrazeneca.

Analogamente la stessa scelta andrebbe fatta anche a livello locale da sindaci, assessori e consiglieri comunali. Insomma tutti i rappresentanti delle istituzioni dovrebbero vaccinarsi pubblicamente usando il siero al centro delle polemiche, tranne nei casi in cui esistano ragioni mediche che impediscono questa scelta. Se non si dovesse seguire questa strada, per Tutolo, “i cittadini avrebbero tutte le ragioni per rifiutarsi”, ma anche di chiedersi se siano davvero “rappresentati in modo degno e da gente responsabile”.

La decisione dell’Aifa di sospendere il vaccino di Astrazeneca

La confusione sul vaccino Astrazeneca è aumentata nelle ultime ore dopo la decisione dell’Aifa di sospenderne la somministrazione.

Alle polemiche si è anche aggiunto un rallentamento nel numero di vaccinazioni giornaliere in Italia, con la chiusura di alcuni centri che utilizzavano il siero attualmente sospeso, penalizzando alcune categorie come i docenti e il personale delle forze dell’ordine. Rappresentanti del governo ed esperti si sono affrettati a spiegare che il divieto di utilizzo del vaccino anti Covid-19 è stato adottato dall’Aifa in via precauzionale su tutto il territorio nazionale e solo temporaneamente, in attesa delle decisioni dell’Agenzia europea del farmaco. Provvedimenti simili, come detto, sono stati presi in diversi altri Paesi europei, provocando un inevitabile ritardo nei programmi per contrastare il Coronavirus.