Andrea Crisanti si dice preoccupato dalla variante indiana del Coronavirus. Dopo la notizia dei primi casi di questa variante riscontrati in Veneto, il direttore del dipartimento di Microbiologia dell’Università di Padova si fa intervistare dalla giornalista di SkyTg24, Tonia Cartolano, durante la trasmissione Buongiorno, andata in onda martedì 27 aprile.

Per Crisanti c’è il rischio che la variante indiana del virus possa “sfuggire al vaccino”. Per questo motivo, il medico critica la decisione del governo Draghi di dare avvio alle riaperture già dal 26 aprile, giudicandole “intempestive”.

Si sarebbe dovuto attendere almeno un mese, protesta Crisanti, per permettere ai contagi di calare e dare la possibilità al sistema sanitario nazionale di tracciare i nuovi casi, in modo tale da scoprire tempestivamente anche le nuove varianti.

Andrea Crisanti: ‘Misure prese fino ad ora non sono sufficienti’

La giornalista di Sky apre l’intervista ad Andrea Crisanti parlando del presidente del Consiglio. Mario Draghi, il quale ha ricordato il numero altissimo di decessi per Covid-19 in Italia, quasi 120mila. “Noi stiamo riaprendo il Paese con un numero di morti che è oltre il sopportabile”, sottolinea Tonia Cartolano domandando a Crisanti perché questo numero non stia calando. “Le misure che abbiamo preso fino ad ora non sono state evidentemente sufficienti”, replica secco il microbiologo.

Crisanti porta a supporto della sua tesi i “dati sulla mobilità in Europa recentemente pubblicati da Google” che dimostrano come il nostro Paese abbia una “mobilità interna” tripla rispetto a quella di Paesi come la Germania e doppia rispetto alla Francia. Insomma, chiarisce Crisanti, più le persone si muovono e si incontrano, più il virus ha la possibilità di trasmettersi.

Variante indiana in Italia, Crisanti: ‘Su questo fronte non si è fatto nulla’

Andrea Crisanti cita il caso delle moltissime persone che non capiscono quale differenza ci possa essere, ad esempio tra l’aprire i ristoranti a pranzo oppure a cena, visto che il coronavirus si trasmette a qualsiasi ora del giorno. “Giustissimo”, chiosa il microbiologo aggiungendo però che l’unico modo per diminuire la “probabilità” dei contagi è abbattere l’indice di trasmissione Rt.

“Purtroppo non ci si può fare niente”, commenta. Il calo dei contagi, comunque, prosegue il suo intervento, si avrà solo a due condizioni: aumentando il numero dei vaccinati e impedendo che “varianti resistenti al vaccino entrino in Italia, ma purtroppo su questo fronte non si è fatto nulla”. Crisanti si riferisce al caso della variante indiana.

‘Si ritiene che la variante indiana possa sfuggire al vaccino’

Scendendo nei particolari relativi alla variante indiana, Andrea Crisanti spiega che si tratta di una variante che “genera cluster molto numerosi”, quindi è molto probabile che abbia un “indice di infettività alto”, visto che in India avrebbe già “soppiantato” la variante inglese. Inoltre, prosegue Crisanti, la variante indiana ha “due mutazioni nella regione che funziona da bersaglio per gli anticorpi neutralizzanti”, dunque “si ritiene che effettivamente possa in qualche modo sfuggire al vaccino”.

Il medico ricorda che in Italia c’è una “bassissima capacità di monitorare le varianti” del coronavirus. Per questo si mostra molto preoccupato dal fatto che siano stati scoperti “già” due casi in Veneto. Il che significa, conclude, che “ce ne stanno molti di più”.