Anastasiya Kylemnyk non sfugge alla ribalta mediatica. Ha destato clamore l'ultima notizia che la riguarda: a processo per detenzione di droga nella tragica vicenda in cui il 23 ottobre 2019 il suo fidanzato Luca Sacchi fu ucciso a Roma in sua presenza, è diventata professoressa. Da qualche giorno, la giovane di origine ucraina insegna l'italiano ai bambini rom a Spinaceto, quartiere a sud di Roma, in qualità di volontaria del Servizio Civile Universale.

La nuova vita di Anastasiya

L'ucraina 26enne, che ha un diploma conseguito al liceo classico ed è in possesso dell'abilitazione regionale all'insegnamento, è stata selezionata dal Dipartimento per le Politiche giovanili della Presidenza del Consiglio, tra 125.286 candidati di età compresa tra i 18 e i 28 anni.

Lo scorso 12 marzo ha sostenuto un colloquio on line ed è stata scelta dalla onlus Arci Solidarietà Lazio. L'incarico che le è stato affidato è di insegnare italiano ai ‘Ragazzi del muretto’, un centro di aggregazione giovanile di Spinaceto per l'inclusione sociale di giovani tra gli 11 e i 18 anni di un campo della periferia romana.

"In bocca al lupo a Elisa, Anastasiya, Walter, Isabella, Giulia e Frankye, le ragazze e i ragazzi che scegliendo il Servizio Civile Universale hanno deciso di tessere con Arci Solidarietà la Rete dei Diritti per tutte e tutti", è scritto nel sito della onlus, precisando che il progetto mira a stare “dalla parte buona della vita”. Per questo incarico, prenderebbe un compenso di 439 euro mensili.

Un passo con il quale l'ex baby sitter Anastasiya cerca di conquistare una nuova vita. Ha commentato la novità il suo legale, Giuseppe Cinconi. Il difensore ha detto che Anastasiya ha tutte le carte in regola per poter svolgere la professione appena intrapresa, e ha ricordato che fino alla conclusione del processo vale la presunzione d'innocenza.

Per poi concludere: "Chiunque dovesse denigrare il suo nome sarà prontamente querelato".

L'agguato in cui morì Luca Sacchi

Nel processo in corso, Anastasiya Kylemnyk ha la duplice veste di parte offesa, per le ferite riportate nell'agguato in cui perse la vita Luca Sacchi, e di imputata per violazione della legge sulle sostanze stupefacenti.

Il personal trainer 24enne con cui era fidanzata, fu raggiunto alla testa da un colpo d'arma da fuoco la notte tra il 23 e il 24 ottobre 2019 davanti a un pub in zona Colli Albani, mentre era in corso una trattativa per l’acquisto di 15 chili di marijuana. Nella compravendita di stupefacenti, secondo l'accusa, la ragazza avrebbe avuto un ruolo centrale. Chi sparò fu il 22enne Valerio Del Grosso che con Paolo Pirino, anche lui imputato per omicidio premeditato, avrebbe dovuto consegnare la droga. All'appuntamento, però, i due arrivarono armati: Del Grosso con l'arma da fuoco fornitagli da Marcello De Propris, e Pirino con una mazza da baseball.

Secondo la ricostruzione della Procura, i due volevano rapinare gli acquirenti: Pirino colpì Anastasiya per sottrarle lo zainetto che avrebbe custodito 70 mila euro.

Del Grosso sparò colpendo a morte Luca Sacchi, che era intervenuto per difendere la fidanzata. Per il gip, l'ucraina avrebbe agito con freddezza e professionalità nella gestione della trattativa. In seguito, non avrebbe fornito alcuna collaborazione agli organi investigativi con l'intento di preservare le relazioni criminali nel mondo della droga con il quale non avrebbe inteso recidere i legami.

Udienza del 22 aprile, il pianto di Anastasiya in aula

Lo scorso 22 aprile, la 26enne è comparsa a processo davanti ai giudici della prima Corte d'assise di Roma. Piangendo, ha raccontato in aula la sua verità: "Ho dovuto combattere con persone che mi accusavano di essere l'assassina di Luca e di essere l'amante di Princi.

La morte di Luca è stata un colpo talmente forte che io non volevo neanche più vivere. Io mi vedevo accanto a lui, volevo vivere con lui e creare una famiglia", ha detto Anastasiya. Giovanni Princi, che all'epoca dei fatti era amico ed ex compagno di classe di Luca Sacchi, avrebbe messo nello zaino della ragazza una busta marrone, come quelle del pane, con dentro l'ingente somma.

In questa vicenda di droga, spaccio e malavita, mondo a cui Luca Sacchi era estraneo, finora l'unico condannato a quattro anni con rito abbreviato per violazione della legge sulla droga è stato Princi. Il quale è stato arrestato di nuovo a fine gennaio: avrebbe approfittato di un colloquio di lavoro per evadere dai domiciliari con la nuova fidanzata.

All'inizio del processo, Tina e Alfonso Sacchi, i genitori di Luca, avevano dichiarato che Luca avrebbe saputo molte cose, ma non tutto. "Sapeva che Anastasiya si era cacciata in qualche brutto guaio ed era andato lì per proteggerla, come faceva sempre", hanno riferito. Anastasia per loro era come una figlia, poi sarebbe cambiata. In aula quando i loro occhi si sono incontrati, li avrebbe guardati con freddezza, "come se non ci conoscesse"