La testimonianza resa da Battista Della Chiave è uno degli elementi più dibattuti e controversi da quando la scomparsa di Denise Pipitone è tornata al centro dell'attenzione mediatica. Prima di morire l'uomo aveva raccontato all'interprete della lingua dei segni di aver visto una persona allontanarsi con la figlia di Piera Maggio. Ricostruzione che è finita sotto la lente di ingrandimento di Chi l'ha visto con alcuni esperti che hanno rilevato come il racconto dell'uomo fosse dettagliato con alcuni particolari che non erano stati evidenziati dalla precedente traduzione.

Nel corso di una lunga intervista rilasciata a Pomeriggio 5 la figlia di Della Chiave, Giusy, ha smentito questa tesi affermando che si sia trattato di un'erronea interpretazione dei gesti del genitore. "Papà si riferiva ad un fatto personale e non a Denise. Una cosa che è accaduta a lui da ragazzino quando mio nonno lo portava con sé sulla barca. Sinceramente non so come si sia arrivati a comprendere che parlasse della bambina" - ha sottolineato la donna.

Giusy Della Chiave a Pomeriggio 5: 'Mio padre si riferiva ad una vicenda personale'

Nel corso dell'intervista la figlia di Battista Della Chiave ha precisato che il padre non lavorava nella stessa fabbrica dove era impiegata Anna Corona al momento della scomparsa di Denise Pipitone.

"Nel 2004 non lavorava più in quel capannone che prima era una falegnameria. Ha smesso di farlo nel 1995 ed aveva anche cambiato abitazione trasferendosi a Mazara centro" - ha riferito Giusy nel corso dell'intervista a Pomeriggio 5 ribadendo che i gesti fatti dal genitore durante l'interrogatorio con l'interprete della lingua dei segni non si riferivano alla figlia di Piera Maggio.

"Mi dà fastidio leggere sui social che noi sappiamo e non parliamo. Se avessi saputo qualcosa l'avrei detto subito e non 17 anni dopo visto che si tratta della scomparsa di una bambina".

La donna è tornata anche sulla reazione della madre dopo la testimonianza resa da Battista Della Chiave: "Noi non c'entravamo nulla con la scomparsa di Denise ma lei si alterava vedendo ogni giorno giornalisti e carabinieri sotto casa.

Non voleva assolutamente zittire mio padre".

'La mia famiglia non c'entra nulla con la scomparsa di Denise Pipitone'

Durante l'intervista Giusy Della Chiave ha più volte rimarcato che il padre non comprendeva l'interprete della lingua dei segni anche perché non vedeva bene. "Voglio dare voce ad una persona che non c'è più. Papà non dice di aver visto Denise. L'interprete ha capito male anche perché per lui era difficile comprendere quei gesti in quanto non era andato a scuola e poi aveva anche problemi di vista" - ha aggiunto la donna precisando che il genitore aveva un modo suo di esprimersi.

"Mio padre non veniva mai lasciato solo perché era sordomuto, non parlava da quando aveva 6 anni. Lui non ha indicato nessun ponte o cavalcavia ma un'ancora facendo riferimento a quando andava in barca con mio nonno" - ha rimarcato la figlia di Battista Della Chiave ribadendo che il genitore non aveva compreso che l'interprete facesse riferimento alla scomparsa di una bambina.