Marco Eletti, autore di fanta-thriller 33enne, è accusato di aver ucciso il padre Paolo Eletti, 58 anni, e di aver tentato di fare lo stesso con la madre Sabrina (54 anni), nella loro casa di San Martino in Rio, alle porte di Reggio Emilia. Il giovane, attualmente in carcere a Modena, si è dichiarato innocente, ma la sua versione dei fatti sarebbe stata giudicata incongruente dagli inquirenti. Nelle scorse ore, è stato reso noto il contenuto delle telefonate effettuate dall'indagato al 118 subito dopo il delitto. "Guardi - avrebbe detto all'operatore - se li ho anche ammazzati non lo so".
Del caso di Cronaca Nera si stanno occupando le due sostitute procuratrici di Reggio Emilia Isabella Chiesi e Piera Cristina Giannusi.
Le telefonate al 118
Paolo Eletti è stato rinvenuto senza vita - ucciso a martellate - nella sua abitazione di San Martino in Rio nel pomeriggio di sabato 24 aprile. Accanto a lui - riversa su un divano, in stato d'incoscienza e con delle ferite d'arma da taglio ai polsi - la moglie. A trovarli e a dare l'allarme è stato il figlio della coppia, Marco, redattore di manuali tecnici per professione e scrittore per passione. Il giovane - stando a quanto ricostruito dalla procura - alle 16:57 e alle 17:01 ha composto per due volte il 112 ed è stato messo in contatto con il 118 della sede centrale di Parma.
Le chiamate si sarebbero interrotte dopo pochi secondi e sarebbero state seguite da una telefonata durata circa 8 minuti. Durante la prima chiamata Marco, con voce agitata e ansimante, avrebbe dichiarato: "Guardi, non lo so se ho ucciso i miei genitori".
Eletti, all'operatore, avrebbe anche spiegato di aver lasciato il padre e la madre - che forse avevano bevuto del vino che lui non aveva toccato - mentre dormivano.
Tuttavia, aveva anche aggiunto che, poco prima, avevano litigato per questioni legate alla casa e che la sua non era una famiglia perfetta: il padre era solito alzare la voce, mentre la mamma si offendeva per niente. Poi, con fare concitato e polemico, avrebbe riferito di aver rinvenuto il padre a terra, sanguinante, con accanto un martello e la madre, inerte, con un coltello in mano.
La ricostruzione degli inquirenti
Marco Eletti, come emerso dalle registrazioni delle videocamere di sorveglianza della zona, sabato 24 aprile sarebbe andato per due volte nell'abitazione dei genitori. Durante la prima visita, avvenuta in mattinata, avrebbe litigato con i genitori per questioni economiche legate alla casa. Sempre secondo la ricostruzione degli inquirenti, in quel frangente avrebbe avvelenato la madre con una massiccia dose di tranquillanti ed avrebbe ferito il padre con un martello. Poi, sarebbe uscito e sarebbe rientrato intorno alle 16:00 per colpire nuovamente il papà e per tagliare i polsi della mamma. Prima di allertare i soccorsi, avrebbe tentato di incendiare il garage.
Gli investigatori non escludono che Eletti abbia cercato di ricostruire una scena del delitto tale da ipotizzare una lite tra coniugi degenerata in un omicidio-suicidio o un tentativo di rapina sfociato nel sangue.
L'omicidio di Paolo Eletti - stando a quanto precisato dalle sostitute procuratrici Isabella Chiesi e Piera Cristina Giannusi - sarebbe avvenuto per futili motivi, ma con premeditazione e con l'utilizzo di mezzi insidiosi. Tutte queste aggravanti, in sede di convalida del fermo, sono state ritenute sussistenti anche dal giudice. Come sottolineato dalla Procura di Reggio Emilia, gli elementi che hanno portato all'applicazione della misura custodiale sarebbero state la condotta e le dichiarazioni rilasciate agli operatori 118 dall'indagato, la testimonianza resa dalla fidanzata Giulia, gli accertamenti, anche medici, effettuati nell'immediatezza dei fatti, la documentazione sanitaria acquisita relativa alle condizioni di mamma Sabrina e le dichiarazioni rese dallo stesso Eletti in sede di interrogatorio.