"Sentivo il demone dentro di me e sono uscito di casa con un coltello per ucciderla". Così ha affermato davanti agli inquirenti l'amico sedicenne di Chiara Gualzetti, la quindicenne trovata senza vita lunedì 28 giugno in un bosco ai piedi dell’Abbazia di Monteveglio, sulle colline di Bologna. Il ragazzo, accusato di omicidio con l’aggravante della premeditazione, si è detto ossessionato dalla serie Netflix "Lucifer". Da quando l'aveva vista, a suo dire, una voce lo tormentava. Vincenzo, il papà della studentessa però non gli crede. "Non ha mai dimostrato demoni".

Del caso di Cronaca Nera si sta occupando anche il pm Simone Purgato, della Procura dei minori.

L'ossessione per Lucifer

Nella mattinata di oggi, mercoledì 30 giugno, il 16enne accusato di aver ucciso Chiara dovrà comparire davanti agli inquirenti per l’udienza di convalida del fermo. Il giovane, rinchiuso nel carcere minorile Pietro Siciliani di Bologna, secondo il suo legale, l'avvocato Tanja Fonzari, è apparso confuso e disperato. Si è anche "dispiaciuto per la famiglia della ragazza".

Il giovane, fermato poche ore dopo il ritrovamento del corpo senza vita di Chiara, ha riferito che il diavolo gli parlava e, facendo riferimento a Samael, l'Angelo del giudizio, ha spiegato che una "voce superiore" gli avrebbe ordinato di accoltellare l'amica.

"L’ho anche visto - ha continuato - un uomo alto, di fuoco, come quello di Lucifer". Sembra che la visione della serie targata Netflix con protagonista Tom Ellis lo avesse colpito a tal punto da ossessionarlo. Stando a quanto ripotato dal Messaggero, il ragazzo era anche seguito da uno psicologo per il suo "forte impulso di punire e di essere cattivo con gli altri".

Il papà di Chiara non crede all'alibi

Il sedicenne fermato frequentava un istituto tecnico per diventare elettricista. Spesso faceva degli stage in alcune aziende della zona e qualche tempo fa aveva iniziato un apprendistato con Vincenzo Gualzetti. Così, aveva conosciuto Chiara e lei si era invaghita di quel ragazzo dal modo di fare tenebroso.

Sembra, però, che l'interesse non fosse reciproco. "Lei era infatuata di me - ha spiegato ai Carabinieri di Bologna Borgo Panigale - ma a me non piaceva", Il giovane si sarebbe detto anche infastidito dalle avances di Chiara, che avrebbe compiuto 16 anni tra poche settimane. Domenica mattina, dopo aver ricevuto un messaggio dall'amico, la studentessa ha lasciato la sua abitazione di Monteveglio, nel comune di Valsamoggia, felice d'incontrare il ragazzo che le piaceva. Lui, invece, l'ha uccisa con il grosso coltello da cucina che si era portato da casa. Dopo averla colpita più volte, l'ha finita con dei calci alla testa.

Papà Vincenzo, distrutto dal dolore, ora, vuole giustizia per sua figlia.

Per lei, per farla crescere in un luogo più sicuro, 17 anni fa aveva lasciato Napoli con la moglie Giusi. "Senza di lei - si è disperato - non ho più futuro". Poi, facendo riferimento al sedicenne ha commentato: "Lo conosco il ragazzo - ha dichiarato - non ha mai dimostrato demoni, forse sarà uno dei primi alibi che si sta creando. Non vorrei che Chiara fosse morta per niente".