Una collega di Sara Pedri, il medico 31enne scomparso lo scorso 4 marzo da Cles (Trento), ha denunciato una condotta vessatoria che si sarebbe verificata presso il reparto di Ostetricia e Ginecologia dell'azienda sanitaria di Trento, dove un tempo lavorava la stessa Sara. Le colleghe della giovane hanno parlato di un vero e proprio ''clima di terrore''. In seguito alla sparizione della 31enne, è stata avviata un'indagine interna da parte della stessa azienda sanitaria. L'indagine è stata caratterizzata da un controllo dei turni, oltre 100 audizioni e, inoltre, la verifica della corrispondenza digitale e del carteggio.

I vertici dell'ospedale avrebbero effettivamente riscontrato una situazione critica all'interno del reparto in cui prestava servizio Sara Pedri. Di conseguenza, è stato deciso il trasferimento della dirigente Liliana Mereu e del primario Saverio Tateo.

Sara Pedri: cambiamenti nel reparto accolti positivamente

I cambiamenti avvenuti presso il reparto di Ostetricia e Ginecologia dell'azienda sanitaria di Trento, hanno ricevuto un'accoglienza favorevole da parte delle sei colleghe di Sara Pedri. Queste, tramite i loro avvocati, hanno denunciato i metodi che Saverio Tateo e Liliana Mereu sarebbero stati soliti utilizzare. Il reparto in questione sarebbe stato caratterizzato da un clima di terrore, che avrebbe portato alla scomparsa di Sara, come denunciato dai suoi famigliari.

Già lo scorso aprile, ostetriche e dirigenti avevano denunciato un contesto definito "insopportabile" dal punto di vista professionale e umano. Le presunte vessazioni subite sono state descritte come "mortificanti". Il clima che si respirava avrebbe convinto ben 62 dipendenti a dare le dimissioni.

Presunti metodi autoritari da parte del primario e della dirigente

Intervistata al Corriere della sera, una ginecologa del reparto di Ostetricia e Ginecologia dell'ospedale di Trento ha dichiarato come da tempo si vivrebbe presso lo stesso reparto un clima di sofferenza relativo a metodi autoritari da parte di Liliana Mereu e Saverio Tateo.

Questi comportamenti sarebbero andati a inasprirsi con il passare del tempo. Alla commissione dell'Asl e ai pm, la donna ha parlato di presunti scatti d'ira, turni sfiancanti e umiliazioni subite senza una buona ragione. Alcuni dipendenti sarebbero stati presi di mira e avrebbero subito un demansionamento. Questa situazione sarebbe stata confermata dagli inquirenti dopo aver preso visione di alcuni appunti di Sara Pedri che nei suoi scritti aveva parlato del clima insopportabile del reparto in cui era costretta a lavorare.