Denise Pipitone è nel cuore degli italiani: lo sa bene la mamma, Piera Maggio, che ha lanciato un appello social in occasione di un anniversario ogni anno più faticoso da sopportare. Era il 1° settembre del 2004 quando la piccola Denise che aveva quattro anni scomparve da Mazara del Vallo, provincia di Marsala, in prossimità della porta di casa alle 11 e 35 di un giorno apparentemente normale. "I bambini scomparsi vanno cercati e vanno cercati sempre": Piera Maggio non ha mai smesso di ripeterlo.

Lanciato l'hashtag '17annisenzaDenise'

Un giovane prete, don Davide Chirco ha lanciato l'appello social insieme a Piera Maggio.

"Mazara del Vallo non dimentica e non vuole dimenticare!", ha scritto don Davide invitando mazaresi e non, a collocare sul davanzale della propria finestra un lumino o una candela e a postarla sui social con l’hashtag #17annisenzaDenise. Ha inoltre invitato chi è credente, a fare una preghiera per Denise e la sua famiglia.

L'iniziativa vuole essere un monito a tutti coloro che sanno e non parlano per paura: il muro di omertà sulla vicenda, dopo tanto tempo dalla data della scomparsa della piccola pare ancora incrollabile. Ma l'intento è anche far sentire affetto e vicinanza a Piera Maggio e Piero Pulizzi, segnati da un dolore di lungo corso. A sua volta, Piera Maggio ha scritto sui social: 'Accendiamo una luce di speranza per Denise'.

Indagine ripartita, Frazzitta: 'Fiduciosi ma omertà forte'

L'indagine sulla scomparsa di Denise che si era arenata, è ripartiita con nuovo vigore dopo il clamore mediatico suscitato dall'ultima falsa pista internazionale: il ritrovamento di una presunta Denise adulta in Russia, tale Olesya Rostova. La prova del Dna ha escluso che potesse essere lei.

In tutti questi anni, Piera Maggio non ha mai smesso di cercare la verità sulla sorte della figlia con l'intento di rintracciarla viva, "fino a prova contraria", come sempre ripete. In questa battaglia, da 17 anni l'affianca l'avvocato Giacomo Frazzitta che il pubblico televisivo ha imparato a conoscere nel corso dei suoi tanti interventi televisivi.

La settimana scorsa, il legale è intervenuto all'evento 'Gli incontri del Principe ', dibattito che si è tenuto presso l'hotel Gran Principe di Piemonte di Viareggio, condotto dal giornalista Stefano Zurlo. Frazzitta ha riferito che in tre mesi c'è stata una grande attività investigativa da parte del suo studio, ma soprattutto della Procura. "La Russia ha svolto una funzione di mortorino d'accensione, ma poi la Rai con Federica Sciarelli e Milo infante ha iniziato una maratona infinita".

Il caso pareva fermo dal 2017 con la sentenza passata in giudicato di assoluzione piena della sorellastra di Denise, Jessica Pulizzi dal reato di sequestro di minore. Frazzitta ha detto di essere fiducioso, ma di dover constatare che in questa storia c'è ancora una omertà forte.

"Voglio crederci nella giustizia ancora una volta", ha detto Piera Maggio. Frazzitta ha sottolineato che Denise nacque dalla relazione di Piera con Piero Pulizzi che da anni aveva chiuso il matrimonio con l'ex moglie Anna Corona che però era rimasta ossessionata dalla separazione. Piera Maggio ha ricordato che inizialmente il suo caso fu preso sottogamba e non ci fu nessun controllo in entrata e uscita da Mazara A ciò si sono aggiunti tanti errori. il suo auspicio è che i rapitori della figlia, impuniti da 17 anni, siano assicurati alla giustizia e che chi sa parli.

Un riferimento è stato fatto anche all'ex pm Maria Angioni, rinviata a giudizio per false dichiarazioni al pubblico ministero. Angioni che indagò sulla scomparsa di Denise Pipitone, oggi giudice del Lavoro a Sassari, come testimone ha rilevato tentativi di depistaggio dell'inchiesta condotta nel 2005 sulla scomparsa della bambina, connivenze di forze dell'ordine con i rapitori, falle gravissime negli accertamenti svolti.

Fatti su cui i colleghi marsalesi hanno per settimane indagato, non trovando riscontri. "La invito a non proseguire in esternazioni di nessun genere tantomeno via post", il monito di Frazzitta all'ex pm.

Denise, la scomparsa del nonno

Appena qualche giorno fa, Piera Maggio ha dovuto vivere un altro triste momento, la morte del papà Vito, il nonno di Denise. Nel 2011, Vito Maggio, fu ascoltato come testimone nel corso del processo di primo grado che si svolse al Tribunale di Marsala per il sequestro della nipote.

Riferì in aula che tre mesi prima della scomparsa di Denise, incontrò per strada Anna Corona che gli mostrò la foto della nipote e gli chiese se non assomigliasse a Piero Pulizzi. Avrebbe poi aggiunto: "Gliela faccio pagare", senza però fare esplicitamente il nome di Piera. Di questa minaccia di Anna Corona, parlò nel processo anche l'ex marito di Piera Maggio, Antonino Pipitone che precisò di averla appresa dal suocero.