Ancora tutta da chiarire la scomparsa e la morte di Francesco Pantaleo, studente universitario 23enne originario di Marsala (Trapani). Il giovane, di cui si erano perse le tracce sabato 24 luglio. è stato ritrovato carbonizzato domenica 25 nelle campagne di San Giuliano Terme, a pochi chilometri da Pisa, dove studiava. Tecnicamente s'indaga per istigazione al suicidio. Non si esclude, però, l'ipotesi di omicidio. Solo l'autopsia potrà chiarire le cause che hanno portato al decesso. Del caso di Cronaca Nera se ne sta occupando il procuratore capo di Pisa, Alessandro Crini.
Francesco si è ucciso o è stato ucciso?
Il corpo di Francesco Pantaleo è stato ritrovato nella serata di domenica 25 luglio in via Pescina, in quel di San Martino a Ulmiano, frazione di San Giuliano Terme, A notarlo, casualmente, è stata una ragazza di 17 anni che stava portando fuori il cane. In un primo momento gli inquirenti avevano pensato si trattasse di un cittadino extracomunitario sulla quarantina. Tuttavia, i primi accertamenti e l'altezza di un metro e 80 circa del cadavere avevano portato gli investigatori a richiedere e prelevare ai familiari dei campioni biologici, al fine di svolgere comparazioni genetiche. L'identità dello studente fuori sede è stata confermata nella giornata di venerdì 30 luglio
La tac e i primi esami esterni non avrebbero evidenziato colpi violenti o ferite ante fiamme.
Tuttavia, vi sarebbe una lacerazione sotto la gola, non è raro, infatti, che un corpo carbonizzato presenti lacerazioni come conseguenza dell’azione del fuoco sui tessuti. Al momento, dunque, è impossibile stabilire se Francesco si sia tolto la vita o se sia stato ucciso. Il fascicolo aperto per istigazione al suicidio consentirà agli inquirenti di continuare le indagini per stabilire con certezza le circostanze della morte e dare risposte ai dati interrogativi rimasti aperti.
Francesco aveva detto di essere prossimo alla laurea
Gli inquirenti, che sono al lavoro per stabilire l'orario del decesso, si domandano anche cosa ci facesse Francesco a San Martino a Ulmiano: poche abitazioni sparse tra gli ulivi. Uno spaccato di provincia che spesso è sconosciuto ai residenti in città. Come ha fatto il 23enne a raggiungere la zona di campagna?
Aveva appuntamento con qualcuno? E ancora, dove sono finite le sue scarpe? E come mai, nei dintorni, non è stata rinvenuta alcuna tanica di benzina o altro combustibile?
Francesco era iscritto alla facoltà di ingegneria informatica dell'Università di Pisa. Ai genitori rimasti in Sicilia, a Marsala, aveva raccontato di essere prossimo alla laurea. Tuttavia, da quanto emerso, il suo nome non appariva tra quelli che, martedì 27 luglio, avrebbero dovuto discutere la tesi. Anzi, secondo il suo libretto elettronico, il ragazzo sarebbe stato anche piuttosto indietro con gli esami. Forse, proprio nelle difficoltà riscontrate nello studio potrebbe celarsi il "movente" che ha spinto il giovane a togliersi la vita.
Francesco, ha lasciato l'appartamento che divideva con altri due studenti lasciando in camera i suoi occhiali da vista, il telefono cellulare bloccato, il portafoglio con documenti e bancomat e il pc nuovo (completamente "ripulito"). Un comportamento che denoterebbe la volontà di non farsi trovare.