"Noi donne perderemo tutti i diritti": ecco le parole che una 22enne afghana ha scritto in una cruda lettera per il quotidiano inglese The Guardian. La giovane ha narrato gli avvenimenti che in questi giorni stanno sconvolgendo la sua terra e stanno togliendo alle donne ogni possibile spiraglio di emancipazione: via dal lavoro, via dagli studi, via da ogni possibile attività che possa indurre alla concezione di una parità tra i sessi.

La giovane testimone è una donna in procinto di laurearsi nella migliore università americana dell'Afghanistan. Lei e le sue sorelle, dopo la presa di Kabul da parte dei talebani, hanno dovuto invece rinunciare ai loro sogni e nascondere diplomi, certificati e documenti d'identità, segni di un passato che sebbene le renda orgogliose non è più concesso loro di avere.

Vittime di guerra

Kabul cade nelle mani di Haibatullah Akhundzada, leader delle forze fondamentaliste talebane, proclamando l'Emirato islamico dell'Afghanistan e cancellando anni di emancipazione femminile. Nelle città conquistate sono già state chiuse le università, alcune insegnanti sono state uccise e altre donne hanno dovuto lasciare il posto di lavoro, mentre nelle strade gli imbianchini hanno cancellato ogni manifesto che ritraesse figure femminili col volto scoperto. I media internazionali negli ultimi giorni stanno dipingendo un terribile scenario, le cui prime vittime sono le donne, private di diritti, libertà, identità.

Le organizzazioni per i diritti umani: 'Necessario garantire la tutela'

Davanti a tanto orrore è stata immediata la risposta di diverse organizzazioni a tutela dei diritti umani. Isa Maggi, Presidente nazionale degli Stati Generali delle donne, ha dichiarato la necessità di intervenire in favore delle donne afghane.

"Se non ora quando", movimento femminista per i diritti delle donne, ha invece rivolto un accorato appello alle maggiori istituzioni europee, pregando di prendere delle posizioni nette per garantire la tutela delle donne e non permettere che i loro diritti diventino "merce di scambio".

A Kabul , diverse organizzazioni umanitarie si stanno mobilitando per far sì che le ragazze costrette a scappare trovino un posto sicuro e una tutela. Nel frattempo la città è in preda al caos, tra assalti ai negozi e strade piene di civili in fuga.

Intanto, l'Italia ha evacuato l'ambasciata e dato il via al programma per il rimpatrio di cittadini, diplomatici e collaboratori afghani dei ministeri di Difesa e degli Esteri.