Nertila Tila, la mamma del piccolo morto nel crollo della palazzina in strada del Bramafame a Torino è addolorata per la perdita del figlioletto. La donna ha dichiarato che voleva aiutare il piccolo, ma era bloccata dai calcinacci. Queste le dichiarazioni della 32enne al quotidiano La Stampa: "Da sotto le macerie vedevo il mio bambino sul letto. Volevo aiutarlo ma ero bloccata dai calcinacci. Voglio giustizia". Sono ancora in via di accertamento le cause di morte del bimbo di soli 4 anni. Nertila, inizialmente ricoverata in gravi condizioni, è stata da poco dimessa.
Genci Tila, il papà del bimbo defunto, anche lui dimesso da poche ore dall'ospedale in cui si trovava, ha chiesto che venga fatta luce su quanto accaduto.
Genci, Nertila e il loro bambino provenivano dall'Albania. Si erano trasferiti, in seguito, da Carinola (Caserta) a Torino con la speranza di una vita migliore. Avrebbero avuto a breve un appuntamento per cambiare casa, in quanto alcune cose nella palazzina in cui abitavano non funzionavano bene. Si sarebbe sentito sovente uno strano odore di gas. La coppia ha altri due ragazzi, che stanno tuttavia bene, in quanto al momento della tragedia erano a dormire dai loro cugini. L'autopsia sul corpicino del bimbo dovrebbe essere conferita al dottor Roberto Testi, medico legale.
Torino: inquirenti al lavoro per ricostruire la dinamica
Gli inquirenti stanno lavorando per la ricostruzione di quanto accaduto in strada del Bramafame. La procura intanto ha aperto un fascicolo in cui sono ascritte le ipotesi di disastro e omicidio colposo. Un crollo che ha visto come vittima un bambino di 4 anni. Il piccolo e la sua famiglia vivevano, per la precisione, al secondo piano della palazzina del quartiere di Madonna di Campagna.
Al momento della tragedia, il bambino stava dormeno nel lettone. Il crollo della palazzina è avvenuto lo scorso 24 agosto. Si è avvertito un boato seguito da un'esplosione. Sarebbe stata mamma Nertila la prima a lanciare l'allarme. Al momento si segue la pista della fuga di gas.
Il pm coordinatore delle indagini
Il pm che sta attualmente coordinando le indagini è il dottor Giorgio Nicola.
Questi dovrà chiarire la fuga di gas che avrebbe generato l'esplosione e il crollo della palazzina. Bisognerà capire se l'esplosione sia partita dall'impianto connesso a una cisterna comune o dalle bombole gpl che alcuni abitanti del palazzo utilizzavano come sistema di alimentazione indipendente. Tra i feriti nel crollo il 22enne Robert Panaite, geometra di origine romena. Il ragazzo si trova ancora ricoverato presso il Cto di Torino in condizioni critiche. Un altro ferito, Devis Licata risulta essere, invece, sveglio e cosciente.