"Se fossi un’aquila, volerei subito da te". Potrebbe nascondersi in questa enigmatica frase il motivo che ha spinto un 15enne a togliersi la vita. Il ragazzo, nato in Italia da genitori cinesi e residente a Milano, lunedì 13 settembre si è gettato dal dodicesimo piano del palazzo in cui abitava. La procura ha aperto un'inchiesta per istigazione al suicidio. Non ci sono certezze in merito, ma si teme che dietro il tragico gesto possa esserci l'ombra della sfida online. Sempre lunedì, primo giorno di scuola, un altro 15enne si è tolto la vita a Bollate (hinterland di Milano) e una 12enne ha tentato il suicidio nel centro del capoluogo meneghino.

'Se fossi un'aquila'

Stando a quanto riferiscono gli investigatori, il 15enne prima di togliersi la vita avrebbe scritto, a mano, poche righe su un pezzo di carta: "Se farai questo - ha spiegato - mi darai tanto piacere. Se ora partirai, anche tu rimarrai da solo". Poi, ha concluso: "Se fossi un’aquila, volerei subito da te".

Il biglietto, così come un altro foglietto con su scritto un indirizzo e-mail, sarebbe stato trovato dai familiari del ragazzo che, sconvolti per l'accaduto, in un primo momento non gli avrebbero dato particolare peso. Tuttavia, più tardi, uno zio ha mostrato il messaggio agli inquirenti. Le frasi, che potrebbero voler dire tutto e niente, indurrebbero a pensare che l'adolescente sia stato coinvolto in una sorta di sfida online.

I genitori infatti, ritengono improbabile che il 15enne possa essere vittima di bullismo tra i banchi. Il giovane, infatti, aveva appena iniziato un nuovo ciclo di studi, in un nuovo istituto e con nuovi compagni.

L'indagine della procura di Milano

Sulla vicenda sta indagando la procura dei minori di Milano e, da quanto è trapelato, il pm Ethel Ancona, per comprendere cosa abbia spinto il 15enne a gettarsi nel vuoto ha deciso di aprire un’inchiesta per istigazione al suicidio.

Il fascicolo è al momento a carico di ignoti.

La sorella del 15enne, che si trovava in casa a momento della tragedia, ha raccontato che più o meno dal mese di agosto il ragazzo trascorreva sempre più tempo sul suo iPad, probabilmente giocando online con altri coetanei. Il dispositivo elettronico è stato sequestrato e, nei prossimi giorni, gli inquirenti passeranno al setaccio i contenuti visualizzati dal giovane ed eventuali conversazioni via chat.

Il gesto estremo dello studente di origini cinesi, purtroppo, non è stato l'unico che si è verificato a Milano e dintorni lunedì 13 settembre. A Bollate, poco distante dal capoluogo, un ragazzo di 15 anni si è gettato dal settimo piano della sua palazzina. Prima, avrebbe lasciato alcune righe per spiegare le motivazioni del suo gesto. Poco più tardi, invece, una dodicenne, residente in una zona semicentrale di Milano, al suo primo giorno di seconda media, si è buttata dal quarto piano. Al momento si trova ricoverata in Rianimazione al Niguarda: le sue condizioni sono state definite molto critiche e la prognosi è riservata. Un testimone, da quanto si apprende, l'avrebbe vista lanciarsi volontariamente da una finestra.