Il nuovo decreto legge che impone l’obbligo di Green Pass in tutti i luoghi di lavoro a partire dal 15 ottobre ha generato alcune proteste in varie regioni d'Italia. A Roma era presente anche la destra estrema. Da segnalare anche la nascita di un comitato che conta tra i suoi promotori l'avvocato Olga Milanese e l'ex direttore di Rai 2 Carlo Freccero, per raccogliere firme volte a proporre l'abrogazione del Green Pass attraverso un referendum.

Proteste a Roma e Milano contro il Green Pass

Dopo le ultime disposizioni del governo per contrastare la pandemia ci sono state alcune proteste in varie regioni d'Italia, tra cui a Roma e Milano.

Nella città meneghina è stato organizzato sabato 18 settembre un corteo non autorizzato. I partecipanti hanno attraversato e occupato Corso Sempione, per poi dirigersi sotto la sede della Rai.

A Roma, invece, ci sono state urla, spintoni e atti di violenza. Tra i presenti alla manifestazione romana, a piazza Venezia, anche esponenti di estrema destra. I no-vax e no-Green Pass si sono riuniti in un primo momento al Pantheon per poi sfilare anche nelle altre vie del centro e raccogliersi insieme ad un'altra manifestazione in piazza Santi Apostoli. Una volta che i manifestanti si sono raccolti a piazza Venezia, la Polizia di Stato è prontamente intervenuta. Ciò ha causato una reazione violenta da parte dei partecipanti al corteo che hanno aggredito la polizia tirando bottiglie.

Inizia la raccolta firme: I no-Green Pass vogliono un referendum abrogativo

Oltre alla manifestazione, i no-Green Pass hanno chiesto l'abrogazione dell'ultimo decreto legge lanciando una raccolta firme. L'iniziativa è nata da un appello dell'avvocato Paolo Sceusa riguardo un presunto 'comportamento del governo italiano, tale da incrinare il patto di lealtà tra istituzioni e popolo'.

Governo che poi corresse questa omissione relativa ad un passo della Gazzetta ufficiale europea con una rettifica. Nel comitato c'è anche Carlo Freccero, ex direttore di Rai 2.

Secondo i promotori della raccolta firme l’obbligo della certificazione verde escluderebbe i cittadini dalla "vita economica e sociale", collidendo con i principi fondamentali della Costituzione.

Tale certificazione - spiegano i promotori - spingerebbe alla vaccinazione aggirando il divieto introdotto dall'Art. 32 della Costituzione che prevede che "Nessuno può essere obbligato ad un determinato trattamento sanitario obbligatorio se non per disposizione legge". Anche se tale legge fosse disposta, sostengono gli ideatori della raccolta firme, si lederebbe il medesimo articolo che dispone l'obbligo di non violare i limiti imposti dal rispetto della persona. Una volta raccolte 500.000 firme, spiega l'avvocato Olga Milanese, presente tra i promotori, la Corte Costituzionale dovrà valutare la proposta di referendum.

Lega spaccata sul Green Pass

L'argomento Green Pass non convince tutta la Lega che si trova ancora divisa.

Il ministro Giorgetti ricorda che la certificazione non limita, ma anzi, serve per riprendere la libertà in sicurezza. Favorevoli anche Zaia e Fontana. Mentre la spaccatura si acuisce viste le posizioni di parte del Carroccio che si dice contraria alla certificazione, come ad esempio Claudio Borghi che si è detto "contrario al Green Pass".