Alessandra non solo conosceva il suo assassino, ma da qualche tempo lo frequentava. "Lo sapevamo - ha confermato Adriano Turrin, il padre dell'uomo - non era un mistero". L'uomo ha poi chiesto il perdono alla famiglia della giovane mamma, Alessandra Zorzin di 21 anni, uccisa mercoledì 16 settembre, nella sua abitazione di Montecchio Maggiore (Vicenza) da Marco Turrin, guardia giurata 38enne. Del caso di Cronaca Nera so sta occupando il pm Luigi Salvadori.

Marco e Alessandra si frequentavano da qualche mese

Alessandra e Marco non erano semplici conoscenti.

"Frequentava questa ragazza da diversi mesi, almeno sei o sette - ha puntualizzato il padre del killer - Lo sapevamo e non era un mistero. Non era venuta qui a casa a Vigodarzere (Padova, ndr), ma sapevamo bene dell'esistenza di questa ragazza e quando ho letto su internet della tragedia ho fatto subito il collegamento con mio figlio".

Adriano Turrin sconvolto dall'accaduto, raggiunto dai cronisti de Il Gazzettino, ha aggiunto: "Siamo distrutti e chiedo perdono all'altra famiglia". Poi ha descritto il figlio Marco come un ragazzo tranquillo che "non aveva dato segni di nervosismo" e lavorava per un istituto di Vigilanza e Sorveglianza Privata, la Civis. Anche nella mattina del delitto, ha confermato l'uomo, come sempre era uscito di casa in ordine, "lavato e profumato".

Invece, poche ore dopo ha ucciso una giovane mamma e si è tolto la vita.

"Marco - ha ribadito una vicina di casa - l’ho visto crescere fin da quando era bambino, è sempre stato una persona gentile e tranquilla. Era tornato a vivere qui dopo un po’ di anni fuori, è un dolore enorme anche per noi". Tuttavia, dal passato del giovane sarebbe emerso un episodio controverso: nel 2005, appena 23enne, mentre si trovava in auto con la fidanzata gli partì un colpo dalla pistola d'ordinanza - forse riposta senza sicura - che lo ferì di striscio.

L'omicidio di Alessandra e il suicidio

Secondo quanto ricostruito finora Marco, nella tarda mattinata del 15 settembre, ha raggiunto Alessandra Zorzin nella sua abitazione di Valdimolino, frazione di Montecchio Maggiore. La giovane, che lavorava in un salone da parrucchiere della zona, era sola in casa in quanto la figlioletta di due anni era l'asilo nido e il marito si era fermato a pranzo dai genitori.

I due avrebbero avuto una discussione piuttosto animata e, a un certo punto, il 38enne avrebbe estratto la pistola, detenuta per motivi di lavoro, e sparato un solo colpo, al volto, ad Alessandra. L'uomo poi si è dato alla fuga a bordo della sua Lancia Y.

I vicini - allarmati dalle urla e dal "rumore sordo" a cui è seguito un inquietante silenzio - hanno allertato il compagno della 21enne. È stato proprio lui, rientrato subito a casa, a trovare il corpo della moglie e a chiamare le forze dell'ordine.

Gli inquirenti, hanno subito concentrato le indagini su Turrin e, dopo averlo avvistato più volte, lo hanno intercettato nella zona di Vicenza Ovest. L'uomo a quel punto, sentendosi ormai braccato, si è suicidato utilizzando la stessa pistola con cui poche ore prima aveva ucciso Alessandra. Al momento, il movente del delitto non sarebbe ancora stato ricostruito.