Sabato 9 ottobre in piazza del Popolo a Roma si è svolta una manifestazione contro l'obbligo del Green Pass anche sul posto di lavoro (obbligo che entrerà in vigore dal prossimo 15 ottobre).

La protesta, però, è presto degenerata in violenti scontri e nell'assalto alla sede Cgil di Corso d'Italia. Nella notte, la polizia ha arrestato 12 persone. Tra di loro anche Giuliano Castellino, attivista 45enne di Forza Nuova (in regime di sorveglianza speciale) e Roberto Fiore, presidente fondatore dello stesso movimento neofascista.

Manifestazione no Green Pass: dodici arrestati

Già nella serata di ieri, come riportato da diverse testate nazionali, le forze dell'ordine hanno provveduto a identificare diversi partecipanti alla guerriglia urbana che ha devastato il centro di Roma. Qualche ora più tardi, sono scattate le manette per 12 manifestanti. Oltre ai leader nazionale e romano di Forza Nuova, Roberto Fiore e Giuliano Castellino, sono state fermate (in flagranza di reato o con arresto differito) anche P.T, promotrice 39enne della manifestazione e A.L., di anni 65, ex appartenente ai Nar (Nuclei Armati Rivoluzionari), formazione di estrema destra. La loro posizione è al vaglio della Procura della Repubblica di Roma.

I reati di cui dovranno rispondere sono numerosi e vanno dal danneggiamento aggravato alla devastazione ed al saccheggio, passando per violenza e resistenza a pubblico ufficiale.

A quanto si apprende, le indagini saranno seguite anche da un pm dell’Antiterrorismo.

La lotta al Green Pass di Castellino e Forza Nuova

Tra gli arrestati spicca il nome di Giuliano Castellino, una lunga carriera nell'estrema destra caratterizzata da numerosi arresti e coinvolgimenti in inchieste di diverso genere. Il leader di Forza Nuova, negli ultimi mesi, avrebbe "soffiato" sul fuoco del dissenso e del malcontento sollevato da lockdown, chiusure e dall'entrata in vigore di alcune misure volte al contenimento del Covid-19,

"Ciò che contestiamo e consideriamo inconciliabile con le nostre lotte - ha spiegato nei giorni scorsi Castellino - è il Green Pass.

Per questo motivo, chi lo scarica e chi lo utilizza sarà espulso dal movimento". Per spiegare a tutti i militanti come comportarsi, l'attivista ha anche inviato, d'accordo con il presidente di Forza Nuova Roberto Fiore, una circolare interna: "Per noi - ha puntualizzato - quella carta verde è come il libretto rosso nel comunismo: pena il gulag".

Prendendo la parola sul palco della manifestazione No Vax/No Green Pass di Piazza del Popolo, Castellino ha dichiarato: "Siamo in 100 mila ed oggi fermiamo il certificato verde". Poi, con altri estremisti, si è staccato dal corteo e ha assaltato la sede romana della Cgil. Il suo obiettivo è stato strumentalizzare la crescente rabbia sociale ed infilarsi, in questo modo, nel varco della confusione post-elettorale che, ad una settimana dall'entrata in vigore del Green Pass obbligatorio sul posto di lavoro, sembra regnare nel centro destra.

Castellino era stato destinatario di un provvedimento di sorveglianza speciale

Giuliano Castellino, arrestato dalla polizia nelle scorse ore, ieri è sceso in piazza con i No Vax e i No Pass nonostante recentemente sia stato raggiunto dall'ennesimo Daspo ("Divieto di Accedere alle manifestazioni Sportive"), e dallo scorso gennaio, sia soggetto di un provvedimento di sorveglianza speciale.

Il leader di Forza Nuova, infatti, è ritenuto - come specificato dal Tribunale di Roma - "Un soggetto pericoloso" anche in relazione ai reati che offendono o, comunque, mettono in pericolo la tranquillità e la sicurezza pubblica.

Il nome di Giuliano Castellino era finito, per la prima volta, sulle pagine di Cronaca Nera, negli anni Novanta. Fin da giovanissimo capo ultrà della Curva Sud, l'attuale leader di Forza Nuova, nel 1996 venne infatti coinvolto con altri "Boys" nell'indagine su presunti ricatti avanzati all'AS Roma dalla tifoseria: biglietti d'ingresso allo stadio gratuiti in cambio di pace sugli spalti dell'Olimpico. Come gli altri venne assolto. Così come venne assolto a Capodanno del 2015 quando fu trovato con della cocaina e 30 petardi.

Disse che erano per la notte di San Silvestro e il giudice stabilì che la droga era per uso personale. Qualche settimana fa, invece, l'ultima perquisizione: nonostante Castellino sia stato trovato in possesso di bastoni, passamontagna, fumogeni e striscioni No Pass è stato semplicemente accompagnato in Questura e poi lasciato libero.