Alla ricerca dei familiari di Parodi Ligure di un soldato caduto durante la Seconda Guerra Mondiale: i cittadini del paese e dei centri limitrofi si sono già attivati scandagliando i registri comunali e gli elenchi dei caduti di guerra presenti nei cimiteri.

Dalla Polonia alla Russia e all'Italia

Un collezionista ha acquistato la piastrina di riconoscimento di Paolo Repetto presso una bancarella in Polonia: poi, anche attraverso internet, è entrato in comunicazione con un altro collezionista, il toscano Matteo De Giorgi, che attraverso una campagna su Facebook si è dato da fare per provare a far arrivare la piastrina, un ricordo importante di chi non c'è più ed è morto lontanissimo da casa, ai familiari del soldato caduto.

La storia è solo all'inizio, ma sembra una di quelle intense storie di relazioni, intrecci e desideri di ricostruire una memoria storica, e familiare, in grado di unire e consolidare, quasi come un contraltare delle divisioni della guerra che Paolo Repetto (come purtroppo tantissimi altri suoi coetanei) ha dovuto affrontare fino alla tragedia della morte in giovane età, a soli 24 anni.

Ma chi era Paolo Repetto?

La storia di Paolo Repetto è ancora in gran parte sconosciuta, probabilmente morì in un campo di prigionia sovietico all'età di 24 anni a Tambov, in Russia. Era nato nel 1919 a Parodi Ligure (in provincia di Alessandria) e servì come soldato durante la ritirata dell'Italia dalla Russia.

La data della morte è del 5 novembre 1943, ed è probabilmente una delle innumerevoli vittime sepolte nell'enorme cimitero del campo 188: durante la Seconda Guerra Mondiale, infatti, Tambov fu un'importante città in una posizione chiave per lo scenario di guerra e sede di campi di prigionia sovietici dove furono detenuti migliaia di prigionieri italiani durante la campagna di Russia.

È difficile ricostruire come la piastrina del soldato alessandrino sia finita in Polonia, ma c'è un fiorente mercato per questi oggetti, e potrebbe essere stato venduta o scambiata più volte prima di entrare in possesso del venditore.

Perché le piastrine di riconoscimento sono così importanti

Il significato delle piastrine militari trascende il valore storico (o anche autenticamente collezionistico) e la responsabilità etica: quelle piastrine sono la testimonianza di un soldato caduto e della morte di un essere umano.

Sono la testimonianza che potrebbe essere consegnata a un membro della famiglia, che potrebbe poi inviare un pensiero a qualcun altro che è morto mentre teneva in mano la terra del paese straniero che stava attraversando poco prima di morire.

Ancor prima di essere curiosità o cimeli storici, sono frammenti di vita, sono il collegamento diretto con la memoria del soldato caduto, del parente scomparso che non è più tra noi. Oggi a Parodi Ligure, domani in ogni località d'Italia in cui la guerra ha scavato ferite e lacerazioni profondissime.

In questo senso la campagna social del collezionista Matteo De Giorgi è utile e necessaria, e non solo per il forte coinvolgimento umano ed emotivo che tutta questa storia porta con sé: è anche un monito che, ancora a distanza di quasi 80 anni dalla scomparsa del soldato caduto in guerra, ricorda a tutti noi gli effetti disastrosi e irreversibili dei conflitti armati, facendo rimbombare l'eco dell'orrore che mai più dovrebbe essere provato dagli esseri umani.