Il Coronavirus non molla l'Italia. L'aumento dei casi giornalieri è ormai visibile e in Europa, in alcuni Paesi, sono tornate le restrizioni. La quarta ondata sembra ormai un dato di fatto e in Italia si cerca di capire che contromisure adottare. L'utilizzo dei vaccini anti-Covid ha prodotto dei buoni risultati, ma senza la terza dose la sensazione è che si possa tornare ad uno stato emergenziale simile a quello dell'anno passato.

Chi rischia la zona gialla

In particolare, sarà molto importante la giornata di venerdì 19 novembre. Giorno consueto in cui viene effettuato il monitoraggio da parte dell'Istituto Superiore di Sanità.

Per quel giorno si deciderà se reintrodurre la zona gialla in alcune regioni italiane. Quella più a rischio è il Friuli Venezia Giulia, che ha un’incidenza settimanale dei casi ogni 100mila abitanti a quota 233, mentre l’occupazione delle terapie intensive è oltre la soglia di allarme: 12%. Quella dei reparti ordinari è al 13%.

Seguono provincia di Trento e di Bolzano, o Trentino Alto Adige. Bolzano ha un’incidenza ancora più alta (sopra quota 300) mentre le rianimazioni sono occupate al 9%, mentre i ricoveri ordinari sono saliti al 15%. La regione governata da Luca Zaia, invece, ha un’incidenza a quota 115, ma le percentuali ancora non sono preoccupanti per quanto concerne l’occupazione degli ospedali: 6% le intensive, un punto sotto, al 5%, l’area medica.

La zona gialla, ha detto il presidente del Friuli Fedriga non è molto preoccupante dal punto di vista economico perché non introduce particolari restrizioni. Ritornerebbe l'obbligo di mascherina all'aperto e un massimo di quattro persone sedute al ristorante, per esempio. Restano aperti cinema, stadi e teatri, al quale però si può sempre accedere solo con Green Pass.

Ma i dati del Friuli potrebbero essere anche da zona arancione e in quel caso le restrizioni sarebbero ben più pesanti.

Anche Liguria e Valle d'Aosta sono sotto la lente d'ingrandimento, con il rischio di passare in zona gialla dai primi di dicembre.

Cosa succederà nelle prossime settimane?

Ma allora che Natale vivremo? E le restrizioni saranno le stesse per vaccinati e non vaccinati?

Due domande che intasano i quotidiani e i telegiornali e che vedono l'opinione pubblica dividersi. Alcuni governatori di regione non escludono che si possa arrivare ad una soluzione simile a quella adottata in Austria: restrizioni per i non vaccinati liberi solo di andare a lavoro.