La Guardia di Finanza, su ordine della Procura di Torino che ne ha dato notizia in una nota, nella tarda giornata del 26 novembre ha perquisito le sedi della Juventus a Milano e Torino per recuperare dei documenti relativi alla compravendita di calciatori e alla formazione dei bilanci per gli anni 2019/21.
Juventus, i controlli della Guardia di Finanza
Le fiamme gialle, si legge nel documento della Procura del capoluogo piemontese, sono state incaricate di rintracciare documenti ed ulteriori elementi validi attinenti ai bilanci societari approvati dal 2019 al 2021, relativi "Sia alle compravendite di diritti alle prestazioni sportive dei giocatori, sia alla regolare formazione dei bilanci”.
Sotto accusa le plusvalenze di cui di recente si sono occupate anche Consob e Covisoc. Le perquisizioni sono state avviate a Borsa chiusa per preservare il mercato finanziario, giacché la Juventus è una società quotata. L'attività è stata segnalata alla Consob e alla Procura federale della Figc. Stando a quanto si apprende gli indagati risultano essere sei: il presidente della Juventus Andrea Agnelli, il vice Pavel Nedved, l'ex responsabile dell'area sportiva Fabio Paratici, l'attuale Chief Corporate & Financial Officer Stefano Cerrato, l'ex Chief Corporate & Financial Officer, Stefano Bertola e l'ex dirigente finanziario Marco Re.
L'indagine denominata "Prisma"
L'indagine, chiamata "Prisma", è iniziata a maggio di quest'anno e sono stati incaricati a gestirla i magistrati torinesi Ciro Santoriello e Mario Bendoni, e il procuratore aggiunto Marco Gianoglio, che si sono avvalsi di intercettazioni.
La Procura di Torino ha aperto un fascicolo dopo che la Consob aveva avviato una verifica a luglio e dopo la relazione della Covisoc che aveva portato la Procura federale ad aprire un'indagine. La Covisoc riteneva indispensabile analizzare determinate operazioni di plusvalenze, nello specifico quella in relazione allo scambio Pjanic-Arthur con il Barcellona.
Nel mirino dell'inchiesta sono finite anche altre operazioni, come il trasferimento di Osimhen dal Lille al Napoli, ma su 62 operazioni attenzionate dalla Covisoc, 42 riguardano la Juve. Adesso la Juventus è indagata anche penalmente. Si tratta di movimenti sospetti di circa 50 milioni.
Plusvalenza, che cos'è
Una plusvalenza è il guadagno effettivo sul cartellino di un giocatore e questo di per sé non è considerato reato, anzi: è il modo in cui, grazie al mercato, moltissime società guadagnano ogni anno.
Il problema sorge quando ai giocatori si danno prezzi troppo alto (non reputati congrui) e questi giocatori vengono scambiati: non essendoci trasferimento di denaro il guadagno (a bilancio) della società è veloce. Il caso della Juventus attualmente sotto accusa non è di certo il primo con un sospetto di uso della plusvalenza ritenuto improprio. Ma mai finora si è arrivati a una condanna pesante né a una soluzione del problema. La Figc, da diversi mesi, sta cercando di arrivare ad un valido strumento di verifica.