Si chiamava Emad Jamil Swalmeen, l'uomo morto il 14 novembre, all'interno di un taxi durante l'esplosione di un ordigno rudimentale, davanti all'ospedale di Liverpool. Era un profugo proveniente dal Medio Oriente fuggito diversi anni fa e che poco tempo fa si era convertito al cristianesimo proprio a Liverpool.

L'uomo, oltre alla conversione, aveva deciso di cambiare anche nome, si faceva chiamare Enzo Almeni, in onore di Enzo Ferrari, scelto per la sua forte passione per le auto sportive.

Il cambio di nome aveva lo scopo di farlo sembrare più occidentale e aveva chiesto asilo politico tentando di farsi passare per siriano, proprio nel Regno Unito ma le autorità, non gli hanno creduto la richiesta infatti era stata respinta nel 2014, anche per problemi avuti in passato, riguardo alla sua salute mentale, era stato, inoltre, anche fermato, sempre nello stesso anno per aver girato in strada armato di coltello.

La conversione dell'uomo

Per un periodo era stato aiutato da un'anziana coppia di volontari di un'associazione cristiana, i signori Hitchott, che lo conoscevano come Enzo, per poi perderlo di vista poco prima dell'inizio della pandemia, la coppia ha raccontato al Daily Mail che probabilmente Emad, si era iscritto a un corso di catering per iniziare una nuova carriera ma che il Covid ha precocemente fermato.

Il giorno dopo l'attacco i due si dicono "sconvolti", non si aspettavano un gesto simile da parte dell'uomo e raccontano che Enzo, era venuto la prima volta in cattedrale a Liverpool nel 2015 e voleva convertirsi al cristianesimo, per fare ciò aveva anche seguito un corso per capire e comprendere le radici della fede cristiana.

In questo modo ha potuto fare una scelta ponderata, passando dall'Islam al cristianesimo. A tutti gli effetti è stato confermato cristiano nel 2017.

Le autorità, che hanno alzato il livello di allerta, ancora non si sbilanciano sulle motivazioni del gesto, tra le ipotesi c'è anche la possibilità che si sia trattato di un attentato di matrice islamica, anche se prende sempre più corpo, la possibilità che Emad possa essersi voluto vendicare per la mancata concessione dell'asilo che aveva richiesto, obiettivo per il quale si era convertito.

Nel frattempo sono stati rilasciati i quattro uomini che erano stati arrestati per l'esplosione e considerati complici e fiancheggiatori di Emad. I quattro giovani, tutti con meno di trent'anni, sono stati interrogati e poi rilasciati dalla polizia antiterrorismo.

L'autista del taxi, che era riuscito a fuggire prima dell'esplosione, è uscito in queste ore dall'ospedale dove gli sono state curate le ferite che aveva riportato.

Si attendono nuovi dettagli sulla vicenda per capire cosa realmente abbia mosso l'uomo a compiere un tale gesto.