Si arriverà anche in Italia a un lockdown solo per i non vaccinati? Nonostante la contrarietà di molti politici ed esperti, che sono arrivati anche a sottolineare i possibili profili di incostituzionalità di una simile decisione, negli ultimi giorni si vanno moltiplicando gli appelli a seguire l’esempio dell’Austria. Infatti il governo di Vienna ha scelto di adottare una serie di misure drastiche per frenare la diffusione della nuova ondata del virus. In pratica chi non si è vaccinato è obbligato a rispettare una serie di norme più restrittive, che comportano il divieto di effettuare diverse attività che gli altri cittadini possono continuare a svolgere senza limitazioni.

Di un’ipotesi simile ha parlato anche Franco Locatelli: tuttavia il presidente del Consiglio superiore di Sanità, che ricopre anche il ruolo di coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico, ha scartato questa possibilità, definendola “non praticabile” nel nostro Paese. Secondo Locatelli, l’idea di un lockdown esclusivamente per i non vaccinati presenta diversi problemi nell’applicazione concreta di una tale misura, oltre a far discutere su una probabile incompatibilità con i principi della nostra Costituzione. Quindi, anche se fondata dal punto di vista medico, questa soluzione finora non è stata presa in considerazione dalle autorità italiane.

La Provincia di Bolzano spinge per un lockdown simile a quello dell’Austria

A livello locale, specialmente dopo l’aumento del numero dei contagiati registrato negli ultimi giorni, si inizia a parlare dell’ipotesi di un lockdown “selettivo”. Ad esempio Florian Zerzer, direttore dell’Azienda sanitaria della Provincia di Bolzano, ritiene questa strategia valida in un’area come quella dell’Alto Adige, in cui la copertura vaccinale risulta essere più bassa che nel resto d’Italia.

Eppure il vaccino sta funzionando, proteggendo dalle conseguenze più gravi dell’infezione da Coronavirus, come dimostra il dato dello scarso incremento dei ricoverati in terapia intensiva, nonostante la netta crescita del numero dei positivi. Quindi da Bolzano osservano con interesse le decisioni del governo austriaco: oltre il confine del Brennero è stato predisposto un lockdown rigido, ma riservato esclusivamente agli individui che non hanno ancora completato il ciclo vaccinale.

Il governatore della Liguria favorevole a un lockdown che colpisca i ‘no vax’

Ma la Provincia di Bolzano non è l’unica a premere per misure più stringenti verso i non vaccinati: anche il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti si è detto favorevole a maggiori restrizioni per chi ha evitato il vaccino. Il governatore ha dichiarato pubblicamente di voler evitare nuove chiusure per le attività economiche, che causerebbero ulteriori gravi danni per il Paese. Quindi, per scongiurare questo pericolo, sarebbero necessarie “misure di contenimento”, come un lockdown per i non vaccinati. Secondo Toti, costoro potrebbero accedere, dopo aver fatto il tampone, a una serie di attività essenziali, come il lavoro o l’acquisto dei beni essenziali, mentre tutti gli altri conserverebbero il diritto di vivere una vita normale.

In sostanza chi ha deciso di non vaccinarsi non potrebbe frequentare una serie di luoghi dove metterebbe a rischio la propria salute, oltre che quella degli altri.

Anche il presidente dell’Emilia Romagna si dice pronto a discutere di un lockdown per alcune categorie

Anche Stefano Bonaccini sembra voler seguire la stessa linea di Giovanni Toti. Infatti il presidente della Regione Emilia Romagna ha recentemente detto di essere pronto a un provvedimento simile a quello adottato in Austria. Il governatore ha comunque sottolineato come la priorità sia quella di continuare con le vaccinazioni anti-Covid, convincendo gli ultimi scettici, che dovrebbero considerare la situazione drammatica che stanno vivendo in questi giorni diversi Paesi dell’Est Europa, che contano un basso numero di vaccinati.