Fermato il presunto il killer di Pierantonio Secondi, l'82enne ucciso a coltellate e, probabilmente anche con una motosega, nel suo appartamento al settimo piano di via Giulio Romano, in zona Porta Romana a Milano. Il sospettato, un 35enne di origine rumena, aveva anche convissuto con la vittima, con la quale aveva avuto una relazione. Del caso si sta occupando il pm Elio Ramondini.

Il 35enne era stato denunciato per stalking

Il 35enne sospettato di aver ucciso Pierantonio Secondi, è stato fermato in una farmacia di Melegnano, alle porte di Milano, dove lavora come magazziniere.

Gli inquirenti, da quanto si è appreso, fin dalla scoperta del corpo avevano chiuso il cerchio intorno all'uomo, già denunciato per stalking dalla vittima.

Nei mesi scorsi il giovane aveva rapinato e percosso l'anziano con il quale aveva convissuto. Secondi aveva riportato 21 giorni di prognosi e, il 13 ottobre scorso, il rumeno era stato raggiunto da un provvedimento che gli vietava di avvicinarsi all'82enne e ai luoghi che abitualmente frequentava. Nei giorni scorsi, inoltre, l'autorità giudiziaria aveva esteso le disposizioni limitative per difendere la sorella e un amico di Pierantonio.

L'anziano sarebbe stato ucciso anche con una motosega

Stando a quanto ricostruito finora, tutto è accaduto intorno alle ore 21:00 di ieri, lunedì 6 dicembre.

Il 35enne era arrivato al civico 27 di via Giulio Romano a Milano ed era riuscito a entrare nella palazzina - grazie all'aiuto di un altro condomino - per raggiungere l'appartamento di Secondi al settimo piano. Prima di salire, però, avrebbe lasciato nel gabbiotto in portineria alcune mail in cui non solo ripercorreva alcuni momenti della sua relazione con l'82enne, ma annunciava anche l'imminente delitto.

I messaggi, scritti in terza persona, sarebbero stati stampati poche ore prima, intorno alle 18:45.

Come confermato in sede d'interrogatorio, il presunto assassino si è portato con sé un trolley nero contenente un'accetta, una motosega e una tanica di benzina. Con la motosega non avrebbe semplicemente aperto la porta d'ingresso, ma avrebbe anche aggredito l'anziano, recidendogli una mano.

Poi lo avrebbe finito con due coltellate al collo. Prima di andar via, inoltre, avrebbe anche cercato di dare alle fiamme un tappeto. La follia omicida sarebbe durata, come documentato dalle immagini riprese dalle telecamere di videosorveglianza, meno di 10 minuti. Il movente dell'efferato delitto non è stato chiarito, ma non si esclude che possa trattarsi di una vendetta. L'autopsia, che verrà eseguita nei prossimi giorni, stabilirà le cause che hanno portato l'anziano alla morte.