Un sms inviato al fidanzato Andrea confermerebbe che l’incidente stradale in cui ha perso la vita l’infermiera Sara Viva Sorge, 26 anni, sarebbe stato causato dalla stanchezza della donna, sfinita da due turni di lavoro consecutivi e massacranti. Così quella che inizialmente sembrava solo un’ipotesi degli inquirenti incomincia a prendere piede. L’sms sarebbe stato inviato pochi minuti prima del fatto di cronaca, avvenuto poco dopo l’alba lo scorso 15 febbraio, al termine del secondo turno notturno consecutivo presso la clinica della Fondazione San Raffaele specializzata in riabilitazione a Ceglie Messapica, in provincia di Brindisi.

Entrando nella sua automobile la giovane aveva avvisato il fidanzato di avere appena terminato di lavorare, aggiungendo un esplicito “sono stanca morta”.

L’incidente in cui l’infermiera ha perso la vita

Sara è deceduta subito dopo essersi schiantata contro un palo dell’illuminazione pubblica, a causa delle gravi ferite riportate nell’impatto. Sin dall’inizio i colleghi e i sindacati hanno sottolineato come la 27enne fosse stremata a causa dei turni di lavoro insostenibili. A conferma di questa tesi c’è anche un messaggio vocale inviato dall’infermiera a un'amica la sera prima della tragedia in cui si chiedeva se fosse normare smontare dal lavoro e ritrovarsi a fare pure la notte successiva.

L’infermiera aveva preso servizio solamente da 20 giorni

Sara era stata assunta da poco alla Fordazione San Raffaele: aveva cominciato a lavorare solo una ventina di giorni prima del tragico incidente in cui è deceduta, dopo aver frequentato i corsi dell’università di Tor Vergata a Roma. Secondo quanto dichiarato da un medico alla stampa locale, la settimana lavorativa della giovane era stata particolarmente pesante, con due turni notturni di seguito che l’avevano tenuta impegnata fino alle sei di mattina.

A quanto pare anche i colleghi dell’infermiera sarebbero costretti ad affrontare orari massacranti, tanto che è stato organizzato uno sciopero nelle prossime settimane per protestare contro l’organizzazione del lavoro nella struttura sanitaria pugliese.

La protesta dei colleghi dell’infermiera deceduta nell’incidente

A quanto pare il problema dei turni estenuanti è da tempo al centro di una disputa tra la direzione della Fondazione San Raffaele e i lavoratori della clinica di riabilitazione, che dopo l’incidente hanno organizzato un’assemblea sindacale per discutere di quanto accaduto alla giovane collega.

Già da un anno e mezzo la questione era stata denunciata ai vertici della struttura. La giovane infermiera, ancora inesperta, probabilmente non si era resa conto dei ritmi insopportabili ai quali era stata sottoposta: così non avrebbe rifiutato un carico di lavoro davvero difficile da sostenere. Tuttavia i colleghi ricordano come i responsabili sarebbero comunque dovuti intervenire per evitare che l’ infermiera affrontasse un tale stress.