Non si ferma l’onda lunga delle proteste in Russia contro la guerra in Ucraina: migliaia di persone sono scese in strada in tutte le principali città del Paese per invocare l’immediato cessate il fuoco. Come riporta il gruppo indipendente OVD-Info, che è impegnato nel racconto delle manifestazioni sin dal primo giorno del conflitto, fino a poche ore fa erano almeno 2.490 le persone arrestate in Russia durante le dimostrazioni a favore della pace. Il maggior numero di individui, circa 1.866 sono stati fermati dalla polizia il 24 febbraio, ma anche nei giorni successivi ci sono stati degli arresti: altri 576 il 25 febbraio, mentre nella mattinata del 26 i fermi sono stati 48.
Quindi le proteste, comuni a quelle di molte altre città in Europa, non si sono fermate, nonostante la repressione delle autorità.
At least 2490 people have been arrested in Russia at anti-war protests since Thursday morning. At least 1866 — on 24th of February, 576 — on 25th, as for today we have information about at least 48 people arrested. pic.twitter.com/b5fHBaAWMC
— ОВД-Инфо (@OvdInfo) February 26, 2022Le proteste contro la guerra hanno coinvolto le grandi metropoli in Russia
Come ha sottolineato OVD-Info, le manifestazioni iniziate subito dopo gli attacchi in Ucraina si sono svolte in tutte le più grandi città della Russia. Il più alto numero di arresti è stato registrato nella capitale, seguita da San Pietroburgo: a Mosca infatti si sono contati più di 250 fermi.
Inoltre in queste ore sono stati postati sui social numerosi filmati delle proteste in piazza contro la guerra, che testimoniano i numerosi arresti dei manifestanti. Alcuni dei video hanno suscitato scalpore, come quello della donna di San Pietroburgo con un bimbo in braccio, portata via con la forza dalla polizia e separata dal figlio.
Molti coraggiosi hanno manifestato in Russia il proprio dissenso sulla guerra in Ucraina
Per molti commentatori internazionali le immagini delle proteste di piazza testimoniano come ci sia un ampio dissenso nel Paese sulle operazioni militari decise da Vladimir Putin. Le manifestazioni sono cominciate subito dopo l’entrata delle truppe russe in Ucraina, con migliaia di persone che sono scese in strada per la pace, sfidando di fatto la polizia.
Inoltre in Russia si è mobilitato anche il web, con petizioni on-line contro la guerra che in poche ore hanno raggiunto centinaia di migliaia di firme.
Almost two thousand brave Russians have been brutally detained in dozens of cities for participating in calm protests for peace & against the unjustified attack on the sovereign country of Ukraine.
The Kremlin is not Russia.
Putin is not the Russian people. #PutinsWar
— Josep Borrell Fontelles (@JosepBorrellF) February 25, 2022Le parole dell’Alto rappresentante Ue Borrel sugli arresti alle manifestazioni in Russia
Naturalmente le dimostrazioni in Russia non sono passate inosservate anche negli ambienti politici: tra i primi a commentare le proteste è stato l’Alto rappresentante dell’Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell.
Con un tweet lo spagnolo ha sottolineato come Putin non sia il popolo russo, né il Cremlino sia la Russia. Borrel ha parlato di migliaia di russi portati in prigione solamente per aver partecipato alle manifestazioni, tenute in dozzine di città, a favore della pace e contro l’attacco al vicino Paese sovrano dell’Ucraina.