Dopo il mondo del calcio e della Formula 1, anche il Ciclismo si muove contro la Russia dopo l'avvio delle operazioni militari in Ucraina. A comunicare la notizia è stata direttamente l'UCI, ovvero l'Unione Ciclistica Internazionale, che ha annunciato che nessuno corsa verrà disputata nel corso di questa stagione sul suolo russo e bielorusso. Quest'ultimo paese, in particolare, è stato oggetto di sanzione a causa del suo appoggio politico (e forse anche militare) alla scelta del Presidente russo Vladimir Putin di invadere l'Ucraina.
'Violazione della Tregua Olimpica'
L'UCI, in particolare, ha ammesso di seguire con "preoccupazione" quanto sta avvenendo nel paese ucraino, manifestando una "ferma condanna" a quella che è stata definita una "violazione del diritto internazionale e dell'integrità territoriale dell'Ucraina".
Per questo motivo, la Federazione ha chiesto uno stop "immediato" a tutte le ostilità, sottolineando come l'unica via da seguire per risolvere il conflitto sia quella dei "canali diplomatici". L'UCI, poi, ha voluto allinearsi alla posizione espressa nelle scorse ore dal Comitato Olimpico Internazionale (CIO), che aveva tenuto a sottolineare come l'azione russa avesse "violato la Tregua Olimpica". L'organo del governo mondiale del ciclismo ha in questo senso voluto ricordare come tale Tregua sia stata approvata "all'unanimità dai 193 paesi membri delle Nazioni Unite il 2 dicembre del 2021".
'Pace e dialogo devono ispirare il governo russo'
L'UCI, nel suo comunicato, ha poi voluto ricordare come nella storia lo sport e il ciclismo siano riusciti ad "aprire la strada al dialogo e alla pace", ovvero i valori che in queste ore "dovrebbero ispirare il governo russo in modo da riprendere il dialogo e cessare le ostilità".
Ciò permetterebbe, infatti, di poter "riprendere il dialogo", facendo dunque terminare le operazioni militari e per arrivare a una risoluzione quanto più possibile pacifica.
La Federazione ha poi voluto assicurare che i propri pensieri sono rivolti "al popolo ucraino e alla comunità ciclista ucraina", alle quali l'UCI ha voluto manifestare il "massimo sostengo e affetto".
Un pensiero particolare l'UCI lo ha poi voluto dedicare ai "civili innocenti", ai quali ha espresso la massima solidarietà e in onore dei quali ha scelto di issare la bandiera ucraina davanti alla propria sede.
La posizione dell'UCI, come già accennato prima, è solo l'ultima condanna alla Russia da parte del mondo dello sport. Ieri, ad esempio, la UEFA ha annunciato lo spostamento della finale di Champions League che si sarebbe dovuta disputare a San Pietroburgo e che, invece, verrà giocata a Parigi.