Tre ore di intervento chirurgico all'addome come primo step per cominciare una nuova vita; Mustafa Al Nazzal, il bambino di sei anni nato senza arti in Siria (in seguito a un bombardamento con armi chimiche durante la gravidanza), è stato operato questa mattina all'ospedale Santa Maria alle Scotte di Siena.

"L'operazione è andata a buon fine - fanno sapere dall'Azienda ospedaliera - abbiamo utilizzato una tecnica laparoscopica per un intervento che, seppure non urgente, era necessario per evitare complicanze o l'insorgenza di tumori in futuro. Il piccolo è in buone condizioni di salute e sarà dimesso nei prossimi giorni per recarsi poi al centro specialistico di Budrio".

A seguire l'iter ospedaliero è stata l'équipe diretta da Mario Messina, direttore della UOC Chirurgia pediatrica e del Dipartimento della Donna e dei Bambini. Il professor Messina si è dichiarato soddisfatto per aver contribuito a migliorare le condizioni di salute del piccolo, sottolineando come il dipartimento sia sempre stato pronto ad accogliere tutti i bambini e le famiglie con particolari situazioni di fragilità.

Un ringraziamento speciale è stato espresso anche dal cardinale Augusto Lojudice, Arcivescovo di Siena-Colle di Val D'Elsa: "Tutto il territorio senese si è offerto di aiutare Mustafa grazie a una gara di solidarietà senza precedenti. Questa operazione conferma la solida collaborazione tra la Caritas diocesana e l'ospedale Santa Maria alle Scotte che da sempre ci aiuta ad essere vicini ai più bisognosi".

Il trasferimento a Budrio

Ancora qualche tempo di riposo e poi Mustafa e la sua famiglia potranno trasferirsi a Budrio (Bologna), per valutare gli step successivi nel suo percorso di cura. Maurizio Mazzanti, sindaco della cittadina, è già pronto ad accoglierli: "Abbiamo già avuto un incontro in Comune con i referenti di Siena e i rappresentanti del Centro protesi INAIL di Vigorso, per coordinarci al meglio".

Nella comunità bolognese saranno attivati, per la famiglia siriana, tre percorsi: quello terapeutico volto a intervenire sulla malformazione congenita di Mustafa e ad impiantare le protesi, quello logistico-sociale in cui è compresa l'attività scolastica per il piccolo e le sue sorelline; infine, vi sarà l'inserimento in un sistema di accoglienza per stranieri, che si occuperà di coprire le spese iniziali per l'abitazione e per un mediatore culturale.

A Budrio potrà trovare una rinascita anche Munzir Al Nazzal, padre di Mustafa, privato della gamba destra durante un bombardamento. L'ingegner Gregorio Teti, direttore dell'area tecnica del Centro protesi ha infatti spiegato che, trattandosi di una amputazione traumatica, sarà possibile ricostruire la sua integrità psico-fisica precedente al trauma. "Sarà un percorso decisamente più breve e meno complicato rispetto a quello di Mustafà - ha dichiarato Teti - riteniamo che, entro 25-30 giorni dall'inizio del percorso, il Signor Munzir potrà ritrovare una condizione di normalità".

Una foto che racconta la storia della famiglia Al-Nazzal

Un uomo privo di una gamba e una stampella in legno appoggiata all'anca, con le mani solleva un bambino riccioluto e sorridente, senza né braccia né gambe.

Lo scatto che ritrae Mustafa e suo padre diventa il simbolo del dramma siriano, catturato dall'obiettivo del fotografo turco Mehmet Aslan. "Hardship of life- Le difficoltà della vita", questo il titolo della foto, ottiene la vittoria del Siena International Photo Awards 2021, il prestigioso concorso fotografico a cui partecipano artisti provenienti da 163 Paesi e regala ad Aslan il riconoscimento più importante: la gratitudine di un bambino.

"Il premio avuto dal concorso passa in secondo piano - afferma il fotografo durante un'intervista ad Agi - quello che ho sempre voluto è che le mie foto servissero a sensibilizzare sulle vittime innocenti delle guerre, i cui drammi proseguono anche dopo la fine dei conflitti. Ora Mustafa avrà una vita migliore e questo mi rende più felice di qualsiasi premio materiale".