Maxi operazione della Guardia di Finanza in provincia di Cosenza, in Calabria: sono finiti in manette 6 imprenditori impegnati nel settore dell'edilizia e dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani; due di essi sono finiti in carcere, mentre gli altri quattro indagati sono stati destinati agli arresti domiciliari. Le accuse sono bancarotta fraudolenta, appropriazione indebita di beni per circa 70 milioni di euro e raggiri al sistema fiscale nazionale.

Sei imprenditori arrestati in provincia di Cosenza per bancarotta e reati tributari

Nella mattinata di venerdì 4 marzo, a Corigliano Rossano, in provincia di Cosenza, la Guardia di Finanza ha arrestato sei imprenditori impegnati nel settore dello smaltimento dei rifiuti e dell'edilizia per bancarotta fraudolenta e reati tributari, fra cui quello di appropriazione indebita di beni per 70 milioni di euro.

Due di essi, Maria Teresa Urso e Francesco Caputo, sono finiti in carcere, mentre quattro, Francesco Sprovieri, Pasquale Madeo, Filomena Caputo e Nilo Urso, sono stati posti agli arresti domiciliari. Inoltre, il G.I.P. di Castrovillari (CS) ha disposto il sequestro di ben 24 ditte.

Più nello specifico, è stato scoperto un sistema di frode all'erario grazie al quale gli indagati hanno evaso le imposte mediante l'utilizzo di fatture per operazioni del tutto fittizie.

Le operazioni illecite delle società guidate dagli indagati ai danni dell'Erario

Le società in questione, dopo aver accumulato grossi debiti tributari nei confronti dello Stato, in base a quanto emerso dalle indagini, sarebbero state in un secondo momento private dei propri macchinari e impianti aziendali, mediante specifici interventi in favore di nuove ditte intestate a individui prestanome, per essere successivamente messe in liquidazione oppure condotte al fallimento.

Ciò è, ad esempio, accaduto ad una delle società coinvolte, la quale è stata dichiarata fallita lo scorso anno dal Tribunale di Castrovillari.

Il sequestro di beni da 70 milioni di euro

Altresì, è stato ordinato il sequestro di beni mobili e immobili per 70 milioni di euro a carico delle persone fisiche e delle società indagate.

La Guardia di Finanza della città di Cosenza ha eseguito l'operazione in stretta collaborazione con la Procura della Repubblica di Castrovillari, guidata dal Procuratore Alessandro D’Alessio. Le Fiamme Gialle sono, infatti, impegnate nella lotta a tutti gli illeciti che sottraggono risorse all'Erario.

Le persone indagate potranno fornire la propria ricostruzione di quanto accaduto nel corso del procedimento che, al momento, si trova nella fase delle indagini preliminari.