Si allunga sempre di più la lista dei media che decidono di lasciare la Russia dopo l'approvazione, avvenuta pochi giorni fa, di una legge che prevede pene detentive fino a 15 anni per chi diffonde notizie ritenute false dalle autorità sulla guerra in Ucraina. Dopo la BBC e Ard, la tv pubblica tedesca, anche la Rai ha sospeso i servizi giornalistici dei propri inviati e corrispondenti da Mosca. La stessa scelta è stata presa anche da Mediaset e dalla agenzia Ansa.

Il comunicato stampa di Piazza Mazzini

La decisione del ritiro è arrivata ufficialmente tramite un comunicato stampa diffuso nel pomeriggio di sabato 5 marzo: "La misura si rende necessaria al fine di tutelare la sicurezza dei giornalisti sul posto e la massima libertà nell'informazione relativa al Paese - spiegano dalla tv di stato - le notizie su quanto accade nella Federazione Russa verranno per il momento fornite sulla base di una pluralità di fonti da giornalisti dell'azienda in servizio in Paesi vicini".

Il consigliere Rai, Riccardo Laganà, ha commentato la scelta su Twitter definendola 'difficile e dolorosa', esprimendo allo stesso tempo il massimo sostegno per i lavoratori dell'informazione.

L'emittente televisiva aveva diversi giornalisti impegnati sul territorio russo: Marc Innaro, capo dell'ufficio di corrispondenza da Mosca insieme a Sergio Paini, potranno scegliere se rimanere a Mosca o tornare in Italia, fermo restando la loro messa in ferie da ieri; per i quattro inviati invece (Alessandro Cassieri, Gianmarco Sicuro, Nico Piro e Marina Lalovic) è già stato disposto il rientro in Italia.

Poche ore dopo la comunicazione della Rai, anche il direttore del Tg5, Clemente Minum, ha annunciato il ritiro del suo unico inviato.

La CNN smette di trasmettere, mentre la BBC torna ad utilizzare le onde corte

Anche la BBC, tramite un comunicato, ha annunciato la necessaria 'sospensione temporanea' delle attività dei giornalisti e del personale tecnico. Tim Davie, direttore generale della BBC, ha definito la stretta della Russia come un modo per 'criminalizzare il giornalismo indipendente', sottolineando comunque che, nonostante il ritiro, il canale continuerà a dare informazioni accurate sulla guerra in corso.

Come soluzione alternativa agli inviati sul campo, l'lemittente londinese ha optato per un ritorno al sistema delle onde corte, in disuso dal 2008. Sono passati infatti quasi 15 anni da quando la BBC ha utilizzato per l'ultima volta questo sistema analogico che consente la trasmissione del segnale ad ampio raggio su radio portatili.

La scelta dell'ente rievoca i tempi bui di "Radio Londra" che aveva narrato gli eventi bellici della Seconda guerra mondiale.

L'americana Cnn, regina delle reti all-news, ha deciso di abbandonare la Russia a notte fonda, attraverso un portavoce che ha comunicato l'interruzione delle trasmissioni e la valutazione della situazione in base a cui saranno prese le 'decisioni future'.

A distanza di poche ore anche la newyorchese Bloomberg Television ha sospeso le attività dei suoi corrispondenti: "La loro sicurezza è a rischio.