Dopo due anni e due mesi dalla sua introduzione, dal 1° aprile 2022 terminerà lo stato di emergenza, indetto nel 2020 dal governo Conte per fronteggiare l'epidemia di Coronavirus che stava investendo l'Italia e l'Europa in quel momento.
La presenza di una data e l'evocativo richiamo della frase "fine dello stato di emergenza" - avvertono gli esperti - non significa la fine dei rischi legati alla pandemia, ancora in atto; i cambiamenti incideranno sulle strutture e sulle misure nate durante il periodo d'emergenza, che ora cesseranno di esistere o si ridimensioneranno, trasferendo le proprie competenze a organi e uffici permanenti dello Stato e delle Regioni.
Fine del sistema dei colori e chiusura del Cts
La fine dello stato di emergenza farà decadere molte delle misure e delle strutture che hanno accompagnato l'Italia in questi due anni di pandemia. Il primo sistema a essere abolito sarà quello dei colori delle regioni, che ha permesso di prendere misure mirate regione per regione in base a parametri obiettivi, evitando di incidere su tutta la popolazione. Questo sistema in realtà era stato già da tempo allentato dopo l'introduzione delle regole relative al Super Green Pass. Dal 1° aprile non ci saranno più regioni rosse, arancioni e gialle.
Il decreto relativo al Covid approvato dal governo il 17 marzo fa coincidere la fine dello stato di emergenza con la chiusura del Cts - Comitato Tecnico Scientifico - che ha affiancato e consigliato il ministro della Salute Speranza e il governo da marzo del 2020.
I relativi compiti di consulenza e analisi dei dati scientifici ritorneranno in seno al ministero della salute e alle strutture regionali che si occupano di sanità.
Decade il commissariato per l'emergenza, prosegue la campagna vaccinale
Altra struttura a decadere sarà il commissariato per l'emergenza sanitaria, retto prima dal commissario Arcuri e dopo dal generale Figliuolo.
I suoi compiti si sono prima concentrati sugli approvvigionamenti necessari a fronteggiare la pandemia, mascherine, respiratori, dispositivi sanitari, per poi concentrarsi sulla campagna vaccinale. Da domani queste mansioni ritorneranno ai competenti organi sanitari delle Regioni.
Tuttavia, la campagna vaccinale - che prosegue - non sarà competenza, almeno per il momento, delle regioni.
Il decreto del 17 marzo infatti, istituisce fino al dicembre 2022 l' Unità per il completamento della campagna vaccinale e per l'adozione di altre misure di contrasto alla pandemia, di competenza governativa.
Green Pass
Il decreto va a modificare anche le regole relative al Green Pass. Il Super green pass viene ridimensionato: sarà necessario soltanto per accedere a palestre, piscine, centri culturali, feste, congressi, convegni, casinò e discoteche.
Torna invece sufficiente il green pass base per accedere ai posti di lavoro: decade quindi il tacito obbligo di vaccinazione per i lavoratori, che potranno quindi ottenere il green pass a seguito di un tampone negativo. Qui le regole rimangono le medesime, ossia 48 ore di validità per il certificato verde a seguito di test antigenico e 72 ore a seguito di test molecolare.
La novità sta che non è più necessario alcun pass per entrare in luoghi come poste, banche e pubblici uffici.
Finisce l'era delle quarantene fiduciarie per chi è entrato in contatto diretto o indiretto con un positivo. Dal 1° Aprile la quarantena sarà necessaria solo per chi ha contratto il virus.
Mascherine, luoghi di lavoro, impianti sportivi
Il decreto innova anche l'obbligo di uso della mascherina. Non sarà più obbligatoria la FFP2 nei luoghi di lavoro, ma sarà sufficiente quella chirurgica il cui uso rimane obbligatorio anche se si rispetta la distanza minima di sicurezza di un metro. Nei luoghi al chiuso, come mezzi di trasporto o spettacoli aperti al pubblico rimane l'obbligo della FFP2.
Si torna alla normalità, invece, negli impianti sportivi, nei quali sarà permessa una capienza del 100%, ferme restando le misure di prevenzione.
Scuola
Le modifiche alle misure per il contrasto alla pandemia riguarderanno anche la scuola. Viene cambiata la politica riguardo la quarantena per gli alunni asintomatici, che non sarà più prevista; tornano le gite scolastiche dopo due anni di stop; i docenti non vaccinati potranno tornare nelle scuole, benché dovranno svolgere mansioni non a contatto con gli alunni; rimane l'obbligo di mascherina, come per i posti di lavoro, non sarà più necessaria la FFP2 ma basterà quella chirurgica.
Tale obbligo rimane anche per i mezzi di trasporto scolastico e durante le attività sportive: restano in vigore le consuete eccezioni: esenzione per bambini al di sotto di 6 anni, soggetti fragili e disabili incompatibili con l'uso della mascherina.