Ha deciso di rifiutare l'offerta d'asilo della Francia Marina Ovsyannikova, la giornalista russa che pochi giorni fa aveva protestato in diretta tv contro la guerra in Ucraina, esponendo un cartellone durante un telegiornale.

"Ho paura per la mia sicurezza ma sono una patriota, non lascerò il mio Paese- ha dichiarato durante un'intervista ai microfoni di France24 - Dobbiamo fermare questa follia prima che arrivi la guerra nucleare". Il Presidente francese Emmanuel Macron, ringraziato oggi dalla stessa giornalista per averle dato comunque il suo appoggio, aveva assicurato alla cronista anche la protezione consolare.

Ovsyannikova, mamma russa e papà ucraino, è stata reporter per l'emittente Channel One per 19 anni. Adesso tiene a precisare che non c'è stato alcun licenziamento da parte dell'azienda: "Sono stata io a dimettermi perché in disaccordo con la politica del canale".

Il fatto

L'edizione serale del notiziario Vremya, andato in onda il 14 marzo sulla tv di stato russa, difficilmente sarà dimenticata. Sono da poco passate le 20 quando, alle spalle della conduttrice Yekaterina Andreeva, appare improvvisamente Marina con in mano un cartello scritto in russo: "Fermate la guerra, non credete alla propaganda, qui vi stanno mentendo. I russi sono contro al guerra". Passano solo alcuni istanti prima che la regia mandi in onda un servizio per oscurare la giornalista e le sue esternazioni anti-Putin.

Arrestata e interrogata per 14 ore, la donna è comparsa l'indomani in tribunale, dove è stata condannata a pagare una multa di 30 mila rubli (circa 250 euro), senza scontare i canonici 15 giorni di reclusione che le sarebbero toccati se non avesse avuto figli minori.

La sanzione amministrativa irrogata riguarda però un video lanciato alcuni giorni prima sui social; nell'audio la giornalista condannava pesantemente l'invasione avvenuta in Ucraina, affermando che la Russia è un Paese aggressore che sta portando avanti una guerra fratricida.

Il blitz avvenuto in diretta non è stato pertanto ancora giudicato; tuttavia, alla luce della nuova legge emanata dalla Duma sulla repressione della stampa libera, la giornalista potrebbe rischiare adesso fino a 15 anni di carcere, con l'accusa di aver criticato il regime di Putin.

Ovsyannikova: 'Spero che il mio sacrificio non sia stato vano'

Durante una intervista all'agenzia di stampa Reuters, la reporter russa ha dichiarato di non sentirsi affatto un'eroina: "Voglio che questo sacrificio non sia stato inutile e spero che le persone aprano gli occhi". Crede nel gesto che ha fatto, Marina, anche se adesso ha paura per la sua sicurezza: "So che può succedermi di tutto, quindi devo fare attenzione. La mia vita è cambiata per sempre e sto iniziando a capirlo adesso".

La giornalista si è scusata anche per aver contribuito a divulgare notizie sulla politica del leader russo Putin, sottolineando come la sua insoddisfazione per la propaganda russa, nata già dopo l'incarcerazione di Alexei Navalny, abbia raggiunto il culmine dopo l'invasione dell'Ucraina.