Arshak Makichyan ha 27 anni ed è nato in Armenia, ma da anni vive e lavora in Russia, dove rischia l'arresto ogni giorno: Makichyan è infatti un attivista, passato dall'essere il "manifestante solitario" per il clima a uno dei leader delle proteste anti-Putin dopo l'invasione dell'Ucraina. Blasting News si è fatto raccontare la sua storia, e cosa vuol dire essere un attivista, oggi, in Russia.

Raccontaci la tua storia: nel dicembre 2019 sei anche stato arrestato.

Sono un attivista climatico e per i diritti umani, come parte del movimento Fridays 4 Future in Russia ho scioperato per il clima per più di 100 settimane consecutive, il venerdì. Sono stato arrestato nel 2019 per aver organizzato un picchetto, e ho passato sei giorni in carcere.

Il processo è stato lo stesso giorno in cui sono tornato dalla Cop25 a Madrid.

Com’è essere un attivista in Russia?

In Russia è difficile organizzare proteste: devi chiedere l’autorizzazione al Municipio, che però non la concede mai se è una protesta antigovernativa. E poi spesso e volentieri la polizia interviene comunque, ti ferma e ti dà una multa o ti arresta in qualunque momento. Essere un attivista era già difficile tre anni fa, ma da quando è iniziata la pandemia è diventato impossibile: vieni fermato anche se organizzi picchetti singoli e statici, che sono illegali senza l’autorizzazione del governo.

Ora con l’invasione dell’Ucraina è stata approvata una nuova: rischiamo fino a 25 anni di carcere solo per chiamare “guerra” quella che è effettivamente una guerra. Essere attivista in Russia è diverso rispetto al resto dell’Europa, usiamo strumenti e tattiche diverse, e rischiamo molto di più.

Pensi di lasciare la Russia o vorresti rimanere?

È una domanda difficile: il mio cuore dice che voglio stare in Russia, ho rinunciato a una carriera come violinista per essere un attivista e dare il mio contributo a questo Paese. Ho dato tutto alla Russia. Amo la Russia e vorrei stare qui. Ma ora come ora non ne sono sicuro, penso sia stupido rimanere perché sarò sicuramente arrestato.

Non so se la cosa giusta è stare qui o andarmene e continuare la mia protesta altrove. Non so decidere, anche perché la situazione cambia di ora in ora.

Parliamo della Guerra in Ucraina: in Russia le persone la approvano? E soprattutto: sanno quello che sta effettivamente succedendo?

Partiamo subito col dire che iniziare la guerra in Ucraina è stato un errore per Putin, e spero che ci sarà presto un cambio di regime. Le persone in Russia per la gran parte non supportano questa guerra, ma il problema vero è che la popolazione ha subito un lavaggio del cervello: la propaganda qui è terribile, il Governo possiede tutti i media, e quelli indipendenti sono stati dichiarati agenti stranieri e di conseguenza perseguitati e chiusi.

La sopravvivenza per loro è impossibile. La gente pensa che la Russia stia liberando l’Ucraina. Ma pian piano qualcuno si rende conto che questa guerra è folle e criminale, ma sono hanno paura di manifestare - e hanno ragione. Ovunque la polizia picchia, arresta e tortura.

Nelle grandi città ma anche nelle zone più remote molte persone hanno deciso di rischiare la loro libertà per esprimere dissenso. Pensi che in Russia possa nascere una vera ondata di manifestazioni e proteste?

Non lo so, ci sono state grandi proteste una settimana fa e in queste due settimane hanno arrestato 13mila persone. Non sono in grado di prevedere cosa succederà, perché le persone sono davvero spaventate ma stanno anche perdendo il lavoro e i risparmi.

Cosa si rischia quando si protesta in Russia? Cosa succede dopo un fermo?

Se vieni fermato per la prima volta ricevi una multa, per la seconda volta una multa più pesante o un arresto fino a 30 giorni. Il terzo fermo durante una manifestazione è un crimine penale, e può finire in carcere anche per due anni. Se vieni fermato potresti perdere il lavoro, e la polizia minaccia gli studenti di espulsione: in alcune città studenti sono già stati espulsi dai licei o dalle università perché stavano manifestando. Rischi tutto: la polizia viene a casa e la perquisisce senza avvisare e minaccia la tua famiglia.

Agli occhi degli occidentali, Putin è un invasore e quasi un dittatore. Com’è invece ai vostri occhi?

Sì, Putin è un dittatore. Due settimane fa vivevano in un regime senza elezioni regolari, senza diritti civili, ora viviamo in una dittatura. La polizia perquisisce le persone che camminano, controllano loro il telefono e le chat. È illegale ma lo fanno lo stesso e ti arrestano se ti lamenti. Non è un bel posto in cui vivere. Putin invade altri Paesi, ma a noi sembra che abbia invaso anche la Russia: le grandi città sono piene di polizia ed esercito, la gente si chiede chi sono, cosa vogliono, perché ci picchiano e ci arrestano. Putin è un pericolo per tutto il mondo e perla Russia.

Esiste un futuro in Russia senza Putin e le sue idee?

Sì, c’è futuro in Russia senza Putin e le sue idee. Non c’è però un futuro con lui: se Putin manterrà il potere ancora per un anno o due non ci sarà più la Russia.

La nostra economia sta collassando, sarà un disastro per noi. Già ora tutto sta implodendo, non sappiamo niente del futuro e di cosa succederà domani: non lo sanno gli attivisti e nemmeno le persone “normali”. Dobbiamo cambiare questo sistema. Putin è un disastro per la Russia, chiunque sarebbe meglio. È corrotto ed è un criminale.