Mentre la guerra in Ucraina prosegue, giunge da Irpin la notizia dell'uccisione di un giornalista di 51 anni, lo statunitense Brent Renaud che in passato aveva collaborato anche con il New York Times.

Il cronista si trovava in Ucraina per filmare i profughi in fuga dagli scontri. Due suoi colleghi sono rimasti feriti: lo annunciano le forze di sicurezza ucraine, secondo le quali i giornalisti sarebbero stati sorpresi da colpi di arma da fuoco a un checkpoint.

Ucraina, ucciso un giornalista americano

Secondo quanto riportano le autorità locali ucraine, un giornalista statunitense Brent Renaud, ex collaboratore New York Times, è rimasto ucciso in uno scontro a fuoco con i soldati russi.

In particolare il 51enne sarebbe stato colpito al collo. Mentre due suoi colleghi sono feriti.

A comunicare la notizia è stato il capo della Polizia della regione di Kiev, Andrei Nebitov. Renaud sarebbe stato ucciso a Irpin, nell'hinterland di Kiev. Sui canali social, a conferma di questa notizia, sono state diffuse le foto dei documenti del cronista americano.

Il racconto del collega ferito

Uno dei colleghi di Renaud - di nome Juan Arredondo - ferito e ricoverato in ospedale, racconta in una video-intervista pubblicata sui social: "Abbiamo attraversato un ponte, stavamo filmando i rifugiati. Abbiamo preso un passaggio, qualcuno ci ha offerto di portarci all'altro ponte. Abbiamo attraversato il checkpoint e hanno iniziato a spararci addosso.

L'autista ha fatto inversione, hanno continuato a sparare, il mio amico Brent è stato colpito e lasciato indietro".

Poi Arredondo ha aggiunto: "Ho visto che gli hanno sparato al collo, siamo stati separati, poi io sono stato messo sulla barella e portato qui".

La nota del New York Times

A commentare la morte di Brent Renaud è stato anche lo stesso quotidiano New York Times, che ha diffuso appositamente una nota facendo chiarezza sullo status dello stesso giornalista.

"Anche se aveva collaborato con il Nyt in passato (più recentemente nel 2015) - si legge - non si trovava in missione in Ucraina per il quotidiano. Le prime informazioni riferiscono che lavorava per noi perché è stato trovato con il tesserino del giornale che gli era stato dato per una missione anni fa. Siamo profondamente rattristati dalla sua morte".

Subito dopo la diffusione della notizia del giornalista americano ucciso in Ucraina, la Cnn ha intervistato per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jack Sullivan, il quale ha detto che la Russia subirà "gravi conseguenze" per quanto sta facendo.