A Shangai tutto è finalizzato per rispettare le condizioni della quarantena. Ospedali, scuole, e le altre istituzioni si sono messe in moto per sostenere la linea politica della capitale. Nel frattempo in Italia dal 31 marzo 2022 è terminato lo stato di emergenza.

Le autorità di polizia cinesi, protette da tute anti-Coronavirus, sono dovute intervenire in più casi per contenere gli scontri. Inoltre, hanno attuato i comandi impostigli, prelevando persino gente da casa risultata positiva al virus, per poi recluderla nei centri adibiti al contenimento della pandemia.

In alcuni casi, degli appartamenti sono diventati dei luoghi nei quali riporre i contagiati.

Ogni giorno i casi di infetti salgono a circa 20.000, indicando una situazione ben più drastica di quella del 2020. La gente urla dalle abitazioni, confinati ad una prigionia che al momento è a tempo indeterminato, o almeno fino alla morte del virus. La tensione è in continuo aumento, anche perché il Governo di Shangai sta applicando le linee contenitive già apportate negli anni precedenti, ma il virus di oggi non è quello originario, ma una variante molto più contagiosa.

La pandemia di Coronavirus ha messo in ginocchio il mondo intero, e la capitale cinese sta contrastando il virus con la politica della tolleranza zero casi.

Nessuno si reca al supermercato per comprare generi di prima necessità, neanche l’acqua.

Lockdown a Shangai, un italiano presente: 'Difficile reperire qualsiasi tipo di alimento'

Shangai è in lockdown ferreo dal 28 marzo. Nella capitale vivono molti italiani, i quali stanno condividendo informazioni sulle condizioni umanitarie causate dalle limitazioni finalizzate a debellare il virus.

Dalle dichiarazioni si è venuti a conoscenza della mancanza di cibo, di seguito le parole di Martino, italiano lavoratore a Shangai, il quale ha affermato tramite Skype alla redazione di Mattino 5 quanto segue: “È abbastanza surreale avere il cibo razionato nella città più ricca della seconda potenza economica mondiale. Ogni condominio si occupa dell'approvvigionamento di determinati alimenti, tipo verdure, carne, pane o uova, ma immaginate la difficoltà perché un condominio può arrivare a contenere tremila persone e le consegne sono dilazionate.”

Lo stesso Martino ha raccontato in diretta tv che è riuscito a sopravvivere con delle bottiglie d’acqua donategli da un vicino.

Mentre in Italia si parla di quarta dose, a Shangai il confinamento è la soluzione adottata dal governo. Le condizioni sono drastiche, hanno tutti a disposizioni delle brandine per dormire, ma non ci sono docce e le norme igienico sanitarie sembrano essere precarie.