Il padre di Carol, Fabio Maltesi, si è sfogato sui social e ha scritto all'assassino di sua figlia. Si è rivolto direttamente a Davide Fontana, il bancario 43enne reo confesso del femminicidio. La 26enne italo-olandese è stata da lui barbaramente assassinata, fatta a pezzi, conservata in un congelatore per più di due mesi. Dallo scorso 29 marzo, Fontana si trova nel carcere di Brescia.

Carol Maltesi, 'Se un giorno tornerai fuori mi troverai ad aspettarti'

Dolore e rabbia incontenibili manifestati senza filtri sui social: ha scritto più post Fabio Maltesi, invettive rivolte direttamente all'assassino di sua figlia, di cui fino a pochi giorni fa ignorava l'esistenza.

Di lui, Carol Maltesi non aveva mai parlato a nessuno dei familiari, neanche del fatto che fosse il suo vicino di casa nella cascina a Rescaldina. Tra i post in cui ha condiviso interviste, foto della figlia, canzoni a lei dedicate, c'è una frase che esprime solo desiderio di vendetta: “Se un giorno tornerai fuori troverai me ad aspettarti”.

Il padre della giovane mamma gettata in sacchi della spazzatura in una discarica a Paline di Borno, ha tra l'altro scritto al 43enne milanese: "Tu diavolo maledetto, assassino psicopatico, mostro, macellaio schifoso come ti sei permesso di togliere la vita e torturare il bel viso e il bel corpo, anche dopo la sua morte, della mia bimba? Perché non ci hai provato con me?

Ti aspetto quando esci dal carcere, anche dopo 30 anni: se non io, so chi ti sistemerà, satanista. Meglio che marcisci in cella di isolamento, che vai a morire lì, visto che questo non può nemmeno essere accettato dai veri criminali: pure loro hanno un codice di rispetto per donne e bambini".

Carol, il papà: 'Non c'è perdono'

Le parole anche violente del padre di Carol sono arrivate in risposta a Fontana che nei giorni scorsi dal carcere ha detto di essere "pentito”. “Sono un vigliacco, mi vergogno per ciò che ho fatto”, ha detto al pm che lo ha interrogato. Frasi che hanno acuito la rabbia di Fabio Maltesi che si è sentito ancora più oltraggiato.

Il pentimento di Fontana sarebbe solo l'ultima messinscena in vista del processo per cercare di evitare l'ergastolo. Per quasi tre mesi l’omicida si è finto Carol. "Quel diavolo l’aveva manipolata, poi ha fatto scempio di lei e su WhatsApp mi ha fatto gli auguri per il compleanno e per la festa del papà: questa persona non ha coscienza e per lui non esiste perdono”. E ancora: "Nessuna pietà per questo mostro. Ha lasciato un bambino di sei anni senza la sua mamma"

Carol, i colleghi: forse un serial killer

Se non fosse stato scoperto, Davide Fontana avrebbe ucciso altre ragazze? All'inviato de Le Iene, Marco Occhipinti, due colleghi di Charlotte Angie, Ginevra e Juan che girano video amatoriali per adulti, hanno espresso i loro timori e ricostruito molte cose.

Al punto da aver conservato video e chat per metterli a disposizione degli inquirenti e hanno invitato chiunque abbia informazioni utili da dare all'autorità giudiziaria a farsi avanti. Attraverso la loro testimonianza è emerso che Davide Fontana dopo aver ucciso Carol Maltesi, fino a sabato 26 marzo quando il corpo era già stato ritrovato, aveva continuato a inviare messaggi a persone dell'ambiente, a proporre collaborazioni a ragazze per fotografie e video chiedendo di scrivere a Charlotte per avere prove della sua affidabilità e spacciandosi per lei. Coppia nella vita, Ginevra e Juan avevano conosciuto Carol per realizzare insieme un video inserito sulla piattaforma a pagamento Onlyfans. A Ginevra, Carol, oltre a parlare molto di suo figlio, aveva confidato della presenza nella sua vita di Davide, vicino di casa con cui aveva un rapporto particolare: la relazione non era andata bene, ma spesso faceva foto con lui e avevano iniziato a girare video insieme.

Quando i giornali hanno pubblicato l'elenco dei tatuaggi presenti sul corpo di donna senza identità fatto a pezzi, sconvolti, li hanno riconosciuti come quelli di Carol. Da quel momento hanno cominciato a tenere d'occhio la piattaforma OnlyFans: hanno scoperto che il profilo di Carol era stato disattivato e tutti i contenuti trasferiti su quello di Fontana. Hanno iniziato ad avere paura rendendosi conto che c'era un killer efferato a piede libero che disponeva di tutti i loro dati. Sospetti e paure sono diventati realtà quando Davide Fontana ha confessato. Tutto 'risolto'? "Qualcuno avrebbe potuto sapere qualcosa e non ha detto nulla. Perché sono passati quasi tre mesi e nessuno si è accorto di nulla?

Nessuno ha visto né sentito Carol per tre mesi? Come è possibile che di una ragazza che aveva amici e familiari non si sia accorto nessuno?", denunciano entrambi. Per loro, la versione di Fontana del gioco erotico violento finito male non sta in piedi: Juan ha chiarito che nelle piattaforme in cui pubblicano questi tipo di video ci sono molte restrizioni e non sono ammesse scene violente.